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Tendenze evolutive e problemi nel campo del risparmio gestito indotti dall' utilizzo di internet

4.1. Confronto tra due tipologie di mercato dei fondi comuni: Statunitense ed Europeo

Nell’analisi sul risparmio gestito on-line la trattazione del mercato Statunitense è d’obbligo visto che è l’unico paese nel quale la distribuzione di quote di fondi comuni d’investimento mediante il canale diretto è ormai un’esperienza consolidata.
Ma giacché sullo sviluppo della distribuzione on-line influisce la preesistente organizzazione, come nel caso italiano, anche per quello statunitense sembra opportuno fare una breve panoramica sulla situazione attuale del mercato tradizionale del risparmio gestito evidenziandone le differenze rispetto alla struttura europea in generale.

I fondi comuni di investimento hanno una lunga storia e sono il frutto sia dell'ingegneria finanziaria europea, che ne ha dato i natali, che di quella statunitense, che ha contribuito a svilupparne molti aspetti.
Il primo fondo viene costituito in Svizzera nel 1849 e viene chiamato "Société civile Genèvoise d'emploi de fonds". Nel 1868 nasce in Gran Bretagna la "Foreign & Colonial Government Trust" dove per la prima volta viene definito cosa si intende per fondo di investimento.

Per il primo fondo statunitense bisogna attendere il 1894, per il primo tedesco il 1923. Tutti questi prodotti, tuttavia, erano di tipo chiuso. Il primo fondo open-end (aperto) è datato 1924, è a stelle e strisce e si chiama "The Massachusetts Investment Trust".

- L'investment fund market in Europa.
Il risparmio gestito pan-europeo è cosa piuttosto recente. Il punto di partenza è stata una direttiva del 1985, recepita dagli stati UE e dalla European Economic Area (EEA), dove si parla di UCITS (abbreviazione di Undertaking for a Collective Investment in Transferable Securities) ovvero di un fondo di investimento che aderisce alle direttive europee in merito, di natura open-end, liberamente commercializzabile all'interno dell'EEA. Una volta entrato nello stato ove è autorizzato, l'UCITS viene comunque integrato con le leggi locali. Al di fuori della direttiva UCITS, gli stati membri possono autorizzare altri tipi di fondi di investimento che adottano la giurisdizione locale, ma che non beneficiano del passaporto UE (essi sono detti  non-armonizzati).

L'industria dei fondi in Europa è rappresentata dalla Fefsi (Fédération Européenne des Fonds et Sociétés d'Investissement), una organizzazione che coinvolge 15 membri dell'EU ed in più Repubblica Ceca, Ungheria, Norvegia, Liechtestein, Polonia, Slovacchia e Svizzera.
L'investimento collettivo in seno all'Unione Europea prende il nome generico di Investment Fund, o Collective Investment. Un fondo può essere aperto (open-end) o chiuso (closed-end), e a seconda delle forme legali che esso assume si può parlare di contractual fund (o common fund), che corrisponde al fondo comune di investimento italiano, di corporate fund, l'equivalente di una SICAV, e di Unit Trust, forma legale di diritto anglosassone che si basa sulla legge fiduciaria (trust law). I fondi, inoltre, possono essere suddivisi a seconda degli specifici obiettivi che essi perseguono, in money market fund (fondi monetari), bond funds (fondi obbligazionari), equity funds (fondi azionari) e balanced funds (fondi bilanciati).

Il mercato unico dei fondi comuni inizia a prendere forma. La vendita transfrontaliera dei fondi è ancora circoscritta a pochi mercati: nel 2004 Lussemburgo e Irlanda hanno concentrato il 60% delle sottoscrizioni transfrontaliere realizzate nei paesi dell’Unione europea. Queste sono piazze molto attraenti per il registro dei fondi comuni di investimento provvisti di passaporto europeo, ossia  fondi  commercializzabili in tutti i paesi dell’Unione Europea a patto che la registrazione avvenga in uno dei paesi della macro-regione. Questo perché Irlanda e Lussemburgo beneficiano di una legislazione flessibile, di una procedura di registrazione meno burocratizzata, e di una favorevole attitudine del supervisore legislativo.

Secondo i dati diffusi da EFAMA (l’associazione europea delle società del risparmio gestito) le sottoscrizioni nette di fondi con passaporto europeo sono cresciute del 5% nel 2004, raggiungendo i 234.000 milioni di euro. I flussi netti di capitale diretti verso i fondi domiciliati in Lussemburgo hanno raggiunto i 113.700 milioni di euro sui 234.000 milioni raccolti dalle vendite realizzate in tutti i paesi dell’UE. I fondi domiciliati in Irlanda hanno attratto circa 30.000 milioni di euro. Le sottoscrizioni raccolte dai fondi “irlandesi” non si discostano molto dai volumi investiti in prodotti domiciliati in altri paesi. La differenza  risiede nella nazionalità dei sottoscrittori: domestici per quelli di Italia e Spagna (per esempio) e internazionali per i prodotti domiciliati in Irlanda.

La maggior parte delle vendite realizzate a Dublino e Lussemburgo hanno origini transfrontaliere. Il presidente di EFAMA (E. Manfeld) pur riconoscendo che è pratica comune dei gestori la domiciliazione dei fondi in Lussemburgo o a Dublino per poi procedere alla commercializzazione nei rispettivi paesi d’origine, calcola che non più del 10% dei fondi registrati in questi paesi obbediscono a questa pratica, il resto è dato da vendite veramente transfrontaliere delineando un mercato unico a tutti gli effetti.

- La Fund Industry statunitense.
Il risparmio gestito negli Stati uniti comprende gli open-end funds (detti anche mutual funds), i closed-end funds, gli exchange traded funds e le unit investment trusts.
Gli Open-End Funds (o Mutual Funds) sono l'equivalente dei nostri fondi comuni di investimento. Le macrocategorie in cui sono suddivisi comprendono gli stock funds, i bond funds, i money market funds e gli hybrid funds.
I closed-end funds sono l’equivalente dei nostri fondi comuni d’investimento chiusi. Presentano due categorie: Equity (cioè ad investimento azionario) e Bond (ad investimento obbligazionario). All’interno della prima categoria rientrano i domestic equity e i global equity, mentre la seconda accoglie domestic taxable bond, domestic municipal bond e global bond.
Gli Exchange - Traded Funds (ETF) statunitensi sono simili a quelli di diritto italiano. Essi sono un prodotto relativamente giovane: il primo ETF ha iniziato a trattare sull'American Stock Exchange nel gennaio del 1993.

Le Unit Investment Trusts (UIT) emettono un numero fisso di quote in una unica offerta pubblica. Gli investitori che le acquistano sono detti unit holders.          Essi ricevono una quota del capitale, dividendi e interessi, e possono chiedere alla UIT di riscattare le quote da essi detenute. La UIT crea, acquistando i titoli, un portafoglio fisso di azioni o obbligazioni, che resta immutato nel tempo (tranne alcuni casi di reale necessità, come fusioni societarie o altri eventi). Essa ha una data di cessazione, stabilita al momento della propria costituzione. Il suo periodo di esistenza è variabile (alcune UIT durano anche 50 anni). Alla fine dell'attività, la UIT vende tutti i titoli in portafoglio e paga gli investitori con il ricavato.

Vi sono due principali categorie di UIT: le equity trusts (che investono in azioni) e le bond trusts (che investono in obbligazioni), queste ultime divise in taxable e tax-free trusts, ovvero sottoposte a tassazione e esentasse. Storicamente le bond trusts hanno raccolto più adesioni, anche se negli ultimi periodi i depositi in UIT equities stanno superando quelli bond.
      
Dott.ssa Maria Michela Lucignano

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