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La finanza frattale applicata ai mercati finanziari

Critiche alla teoria della Efficient Market Hypothesis

Dopo aver esposto la teoria alla base della efficienza informativa dei mercati, mi è sembrato corretto elevare anche delle critiche che tale teoria ha dovuto ricevere naturalmente da pensatori con idee differenti rispetto ai paradigmi imposti da Fama e Bachelier. In realtà, gli oppositori della teoria della EMH, in prima linea B. Mandelbrot, ideatore dei frattali, ha inteso sottolineare le variabili secondo le quali la teoria di Fama, definita elegante ma scorretta, non possa più essere definita come l'unica di cui gli operatori devono avvalersi per le loro scelte di investimento. Mandelbrot, nei suoi primi documenti riferiti alla teoria frattale, argomentava che la vecchia ortodossia finanziaria si basava eccezionalmente su due temi: l'indipendenza statistica delle variazioni dei prezzi e la loro distribuzione normale.

Mandelbrot ha potuto giustificare in comune con altri ricercatori, attraverso analisi econometriche e statistiche che i prezzi di borsa non è vero che non dispongano di una memoria, cioè che siano le variazioni dei prezzi indipendenti. E' scorretto supporre tale tesi visto che, lo stesso Mandelbrot ha individuato in alcune serie storiche di prezzi di commodities, una caratteristica di lunga dipendenza tra le variazioni dei prezzi, visto che fattori causanti le fluttuazioni dei prezzi odierni, è possibile che agiranno in maniera caotica e selvaggia influenzando i corsi azionari nei giorni futuri, causando aumenti più che proporzionali rispetto ai giorni passati e più violenti rispetto alle fluttuazioni ipotizzabili con le metodologie classiche.

A conferma di quanto affermato da Mandelbrot, la teoria del cammino casuale risulta ormai non più sostenibile come una punta di diamante della finanza, se non che può essere resa, alla pari di altre teorie finanziarie, un'importante punto di partenza per gli studi applicati ai mercati mobiliari. Si è soliti parlare nella teoria classica di una perfetta adattabilità dei prezzi di borsa alle informazioni nuove sopraggiunte al mercato, ma questa tesi non è che falsa, visto che la teoria dei segnali e la letteratura sul tema delle asimmetrie informativa degli intermediari finanziari,24 insegnano che il mercato ospita investitore con risorse finanziare e di knowledge posti su piani divergenti, tali per cui le mani forti25 riuscirebbero con la loro posizione di vantaggio a trarne profitti consistenti con le loro mosse anticipatorie e di conseguenza, battere il mercato.


[23] Si veda B. Graham.” The intelligent investor” I Edizione (1949).

[24] Si veda tra i tanti Dallocchio- Salvi “Finanza d'Azienda” 2004

[25] Appunti del corso di Tecnica di Borsa II del professor P.Bellandi Facoltà di Economia Pisa 2009

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