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Mercati efficienti e bolle speculative: cicli economici, finanza e psicologia

Cicli Economici

La scoperta consiste nel vedere cio' che tutti hanno visto e nel pensare cio' che nessuno ha pensato. Albert Szent-Gyorgyi

Dalla breve analisi dei principali episodi speculativi degli ultimi secoli, è stata rilevata la presenza di caratteristiche ridondanti, come le espansioni monetarie o la diffusa sensazione di trovarsi in una nuova era. Eppure ogni volta che lo sviluppo e l’innovazione sembrano proiettare l’uomo in un futuro rivoluzionario e svincolato totalmente dal passato, la storia torna a ripetersi con le sue guerre, le sue recessioni, le disoccupazioni e le inflazioni, e chi da sopra le spalle di un gigante come la storia additava con arroganza gli scettici e i prudenti[16], è stato puntualmente spazzato via al primo singhiozzo dell’economia.

Polibio, storico greco vissuto nel secondo secolo a.C. formulò la teoria dell’ anacyclosis, la quale prevedeva, sul piano politico l’alternarsi in modo ciclico di diversi tipi di governo, dalla monarchia, all’oligarchia, alla democrazia, all’oclocrazia (l’anarchia) ed infine di nuovo la monarchia. Come per la politica, si è pensato che anche l’economia potesse obbedire, in modo più o meno preciso, ad una legge simile. Diversi economisti, soprattutto russi, si sono cimentati nella ricerca di cicli, o onde (waves) economiche nella storia.

Naturalmente non bisogna confondere i cicli economici con l’andamento della borsa, la quale, dell’economia rappresenta solamente un aspetto. Le analisi in questione muovono dall’osservazione di variabili macroeconomiche come crescita del reddito, produzione, prezzi e tassi d’interesse. L’intersezione di fenomeni congiunturali diversi può dar luogo a fasi in cui l’economia è complessivamente in salute, oppure depressa: l’andamento dei mercati azionari a questo punto rappresenta una semplice conseguenza.

Intervalli di tempo legati inoltre alla durata di mandati governativi, o presidenziali (soprattutto nel caso degli Stati Uniti), il ciclo di inventario o di ammortamento dei beni industriali ed altri “gap” rilevabili in modo standard si intersecano tra loro ed insieme alle fasi di espansione o contrazione economica, dando luogo ad una “treccia” di onde che alternativamente si sommano o si eludono, e che con intervalli più o meno stimabili si intersecano aprendo o chiudendo un ciclo. Il problema dei cicli saltò fuori nel XIX secolo per dare una spiegazione alle periodiche cadute della produzione che la teoria dell’equilibrio statico di stampo neoclassico non erano in grado di spiegare. Infatti per spiegare le crisi, in economie precapitalistiche venivano prese in considerazione soltanto cause esogene, come guerre o epidemie, e cause naturali come l’andamento del raccolto.

Con il processo di industrializzazione si è via via data più importanza, per spiegare le crisi, a cause endogene e quindi legate alla struttura del sistema economico e alle sue variabili come consumi e investimenti. Keynes nella sua Teoria Generale supera le limitazioni della teoria dell’equilibrio classica, ammettendo oltre all’esistenza di un equilibrio di sottoccupazione[17], anche il possibile verificarsi di fasi alterne nell’economia. Egli spiega il ciclo economico con la fluttuazione delle iniziative di investimento, che comportano una variazione dei consumi[18].

Joseph A.Schumpeter nel suo studio a riguardo, tiene in considerazione tre cicli: quello classico di 7-11 anni scoperto nel 1862 da Juglar nel tentativo di misurare gli intervalli che separavano le maggiori crisi commerciali; uno breve di 3-4 anni di lunghezza conosciuta anche come inventory cycle (o ciclo delle scorte), osservato nel 1930 da Kitchin, ed infine il macrociclo di Kondratieff, scoperto nel 1922 e della durata di 50-60 anni[19]. Un quarto ciclo, è quello rilevato da Kuznets nel 1923 ed avente una durata tra i 15 e i 25 anni: egli notò che le costruzioni residenziali ed industriali hanno una vita media di 21-23 anni, ed il ciclo che ne deriva è quindi legato alle oscillazioni dovute al rinnovo o alla sostituzione di tali costruzioni. Sebbene Schumpeter non abbia riconosciuto quest’ultimo ciclo, a Kuznets fruttò il premio Nobel.


16 Diversi racconti sulla speculazione del 29 riportano la frase detta da Joseph S. Lawrence nel culmine del rialzo “Dov’e il gruppo di uomini così onniscienti da arrogarsi il diritto di porre il veto al giudizio di questa moltitudine intelligente?”.

17 Keynes, J.M. The General Theory of Employment, Interest, and Money. Cambridge University Press. 1936.

18 La prima formalizzazione matematica, basata sulla relazione tra moltiplicatore e principio di accelerazione, è stata messa a punto da P. Samuelson.

19 Si veda Schumpeter, J. Business Cycles: A Theoretical, Historical and Statistical Analysis of the Capitalist Process. 1939.

Marco Primavera

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