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I sistemi di trading

L'aggiustamento dei dati

In certi casi i dati di mercato non possono essere utilizzati in forma grezza ma devono essere "aggiustati". Questo avviene per tutti i dati relativi ai contratti futures e per i dati relativi alle azioni principalmente in caso di stacco dei dividendi, "stock splitting" o aumenti di capitale.

Per quello che riguarda i futures, il problema nasce dal fatto che ogni contratto future è quotato per un periodo di tempo molto limitato: normalmente non piú di tre mesi.

Per esempio il future del BTP prevede consegna a Marzo, Giugno, Settembre, Dicembre. Questo significa che da Genneaio ai primi di Marzo il contratto di gran lunga piú liquido è quello scadente a Marzo, mentre da Marzo a Giugno il contratto piú liquido è quello di Giugno e cosí via.

Agli inizi di Marzo ci troviamo perció in una situazione dove il contratto di Marzo quota un prezzo che è praticamente uguale a quello di un BTP con scadenza e struttura cedolare simili a quelle previste dal contratto stesso, mentre il contratto di Giugno quota circa come il prezzo a termine a 3 mesi dello stesso BTP.

La serie storica riporta tuttavia uno dietro l'altro i prezzi del future sulla sua scadenza piú liquida, per cui esiste una data in Marzo in cui si passerà dal contratto di Marzo al contratto di Giugno. La differenza puó essere alle volte rilevante, e ció che conta è che occorre impedire che il nostro sistema registri un profitto od una perdita fittizia dovute semplicemente al passaggio di contratto.

In pratica il metodo per costruire una serie di prezzi di contratti future
continua e testabile è il seguente:

• si comincia rilevando i prezzi del contratto piú vicino alla scadenza (detto "nearest future") che tipicamente è il piú liquido: se si è in febbraio e si parla del BTP si prenderà il contratto di Marzo;

• si continua cosí fino a che, ad un certo punto (presumibilmente ai primi di Marzo), il contratto di Marzo diviene meno liquido di quello di Giugno (questa informazione la si desume dai dati di Volume riportati dal mercato) definiamo questa data come data di "rollover";

• il giorno in cui questo accade si rileva la differenza tra i close del contratto di Giugno e quello di Marzo, la si registra e la si sottrae dai prezzi del contratto di Giugno continuando cosí fino a che il contratto di Settembre non diventa piú liquido di quello di Giugno;

• si misura a questo punto la differenza tra il contratto di Settembre e quello di Giugno, si somma tale differenza a quella già registrata, si sottrae il dato cosí ottenuto dalle rilevazioni di Settembre.

E così via.

Come rileva Schwager[Schwager (1992) p.68.]

"the construction of the continuous series can be thought of as the mathematical equivalent of taking a nearest future chart, cutting out each individual contract series makes up the chart and pasting the ends together".

Questo metodo di costruzione della serie dei futures porta ad avere un grafico in cui l'ultimo prezzo disponibile è diverso da quello quotato dal mercato per una differenza pari alla somma di tutte le differenze registrate in passato a tutte le date di rollover. Se la serie è molto lunga potremmo perfino avere dei prezzi "aggiustati" negativi. Questo non è sbagliato anzi è assolutamente corretto.

Alcuni analisti (specialmente quelli che usano i grafici) hanno tuttavia problemi con questo aspetto e preferiscono riscalare la serie in modo che almeno gli ultimi prezzi corrispondano a quanto quotato dal mercato. Questo non fa alcuna differenza per i nostri scopi: notiamo che tuttavia in questo modo saranno i prezzi piú vecchi a non corrispondere piú a quanto effettivamente quotato dal mercato. In linea di principio, non c'è problema con alcuno dei due metodi, ma di fatto si tende a preferire di gestire una serie in cui gli ultimi prezzi sono diversi da quelli quotati sul mercato piuttosto che non riscalare tutti i dati ad ogni data di rollover.

L'importante è comunque che sia ben chiaro che il metodo di aggiustamento sopra proposto è l'unico accettabile per i nostri scopi. Tutti gli altri metodi (sul mercato ne girano diversi) sono matematicamente sbagliati. Questo metodo infatti è l'unico che consente di ottenere una serie continua che sia esattamente fedele alle fluttuazioni subite da un'ipotetica e costante posizione in acquisto sul future che è stata prolungata effettuando dei passaggi di contratto alle date di roll-over prescelte. Per conferma si provi a fare un esempio numerico con la serie di un future ipotizzando di avere una posizione lunga e di portarla avanti indefinitivamente.

Per quello che riguarda le azioni i problemi sorgono, come abbiamo detto, nel tener conto dei dividendi, degli stock splits e degli gli aumenti di capitale. In tutti questi casi occorre sempre tenere a mente che ciò che serve è una serie che rifletta nel modo più fedele possibile la situazione in cui si verrebbe a trovare un ipotetico cassettista che compera un azione per tenerla nel lungo periodo.

Nella nostra analisi occorre dunque inglobare il fatto che se si possiede un'azione alla data di stacco del dividendo, la variazione di ricchezza dalla data "cum" alla data "ex" è generata non solo dalla variazione del prezzo dell'azione ma anche dalla liquidità incassata. Se si è in presenza di uno split, ad esempio uno split 1:2, occorre tener presente che il prezzo dell'azione si dimezza ma se ne hanno in tasca due.

Se vi è un aumento di capitale, a seconda delle modalità con cui questo è effettuato, vi potranno essere delle diluizioni della quota azionaria, oppure delle acquisizioni di diritti che possono avere un certo valore. Nei limiti del possibile, cioè senza complicare oltremodo l'analisi, è opportuno tener presente tutti questi fattori sempre partendo dal punto di vista di un semplice cassettista e chiedendosi come si modifica la sua ricchezza a seguito di questi eventi e cercando di riflettere questi dati nella serie storica aggiustata.

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