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Italo Fabbri : Il Piano di Chauvenet

Il cambio €/$ nel Piano di Chauvenet e l’aggiornamento degli indici di Piazza Affari I

Sono passati quasi tre anni da quell'eccezionale appuntamento con la storia della finanza europea che ha sancito il passaggio dalla lira all'euro e la moneta unica si trova nuovamente sotto esame.

Era il 1 Gennaio 2002 quando l'euro diventava moneta ufficiale per 12 Paesi Europei e poco dopo tutti ricordano con un misto di tristezza e gioia l'”ultima buona azione” della lira ritirata il 28 Febbraio dello stesso anno.

La primavera della moneta unica quell'anno non fu molto felice e, mentre alcuni lamentarono la perdita del potere d'acquisto del proprio reddito, altri mostrarono preoccupazioni riguardo al significato economico dell'Euro.
Qualcuno considerò l'introduzione della moneta unica come un furto e battezzò l'avvenimento come “la rapina del secolo”.

Il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi recentemente, in un suo discorso, ha riconosciuto e denunciato la possibilità che qualcuno possa aver speculato sul cambio, ma ha anche ricordato i benefici del nuovo corso, primo fra i quali la stabilità delle finanze italiane.

Ora l'euro convince molto di più e la Bce afferma pubblicamente di riuscire a controllare molto bene i focolai di inflazione, ma si trova da alcuni mesi nell'occhio del ciclone a causa dei parametri di Maastricht che per qualcuno, in prima fila il nostro Bel Paese, risultano troppo stringenti.

A Giugno scorso la Bce ha fatto sapere ai nostri governanti che l'Italia, secondo le stime, sfonderà “ampiamente” la soglia del tre per cento nel rapporto tra deficit e Prodotto Interno lordo anche se, in settimana, il commissario della Ue Joaquin Almunia ha diplomaticamente mitigato il giudizio di severità sostenendo che potrebbe essere concesso uno sforamento temporaneo.

Naturalmente, se allargare i parametri sul rapporto debito/pil, porta benefici ai governanti, questo non è molto gradito a chi scambia la propria moneta con la nostra, come ad esempio gli americani.

L'Economia è una scienza complessa e non mancano i fenomeni incomprensibili ma sicuramente esiste una correlazione tra il debito, il Pil, i tassi di interesse e il valore della moneta.

Recentemente il Comitato Direttivo della Fed ha rimesso in discussione il differenziale tra i tassi di interesse di Eurolandia e quello degli USA e la stessa Bce si è mostrata preoccupata per la tensione generata dal differenziale tra i tassi reali e quelli ufficiali.
Come reagirà in prospettiva il mercato alle decisioni della Bce di ieri?
Molti sostengono che il rialzo dei tassi europei potrebbe condurre a un rafforzamento dell'euro, altri pensano che non possa produrre un grande effetto sull'economia reale.
Le parole della Fisica utilizzate dalla Economia per interpretare alcuni fenomeni sono sempre più frequenti, basti pensare a “massa” monetaria, “accelerazione” al rialzo/ribasso, “stabilità” monetaria, “forza” economica, “flusso” di capitali, “tensione” da differenziale sui tassi e forse, dal dialogo di queste due discipline scientifiche potrà nascere una nuova visione della realtà in grado di fornire risposte adeguate alle nostre domande e soprattutto ai nostri bisogni.

Novembre 2005 segna l'introduzione di un nuovo metodo di indagine nella finanza operativa e proviene dai fondamenti della Fisica Sperimentale, da quel mondo dove i dati vengono intepretati in base alla loro distribuzione, ed è il metodo del criterio di Chauvenet.
La settimana appena trascorsa ha confermato le previsioni di consolidamento in un clima di alta volatilità di lungo periodo del comparto ENI($) e anche gli indici di Piazza Affari hanno mostrato la stabilità indicata dal basso raggio di Chauvenet (vedi articolo precedente).





Il Piano di Chauvenet nasce come estensione naturale delle bande di John Bollinger, un noto broker americano, che per primo le introdusse negli anni '80.
Osservando in fig.1 le BB per il cambio €/$, possiamo notare come l'euro si trovi nella banda inferiore da sei mesi circa
Ci domandiamo: dopo questi mesi in sofferenza, quali sono le intenzioni della moneta Europea?
Per poter rispondere a questa domanda conviene approfondire il tema utilizzando il Piano di Chauvenet, sia nel lungo periodo che attraverso uno zoom nel breve, e cercare di individuare quali sono i comportamenti che hanno segnato i recenti movimenti del cambio.
In fig. 2 confrontiamo il cono di volatilità di Chauvenet per il cambio €/$ con quello dell'indice di Piazza Affari.


I dati del cambio, in questi cinque anni, hanno popolato maggiormente il semipiano positivo ma recentemente sono tornati in quello negativo, quelli dell'indice mib30 invece, solamente negli ultimi due anni hanno frequentato la zona del bull market.

Notiamo che i dati €/$ si stanno avvitando a spirale nel semipiano negativo e questo sicuramente rappresenta bene il “ciclone” di domande che ha investito in questi mesi la moneta unica.
Osservando l'angolo di Chauvenet a 200 gg di fig 3a possiamo notare come la primavera 2005 abbia segnato l'inizio di un trend negativo per l'euro che prosegue tuttora.



Per maggiori approfondimenti è disponibile una dispensa con foglio di lavoro sul sito www.experta.it (Italo Fabbri)

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