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Psicologia dei mercati finanziari: distorsioni cognitive, percezione del rischio e comportamenti collettivi

Teorie del "contagio dei pensieri"

Una spiegazione di come si viene a creare un "pensiero di gruppo" all'interno dei mercati finanziari può essere fornita dalle teorie del contagio dei pensieri (thought contagion theories). Tali teorie sembrano particolarmente utili a spiegare come i singoli investitori giungono a decidere le loro operazioni di investimento seguendo l'andamento del momento.

Le teorie del contagio dei pensieri sono state introdotte in psicologia prendendo spunto dalla teoria matematica della diffusione delle malattie che viene utilizzata dagli epidemiologi per prevedere il corso delle infezioni all'interno di una popolazione (Bayley, 1957), anche se l'uso del concetto di contagio dei pensieri in psicologia può essere fatto risalire a Le Bon (1895). Queste teorie sono state utilizzate per analizzare la trasmissione delle credenze e delle informazioni all'interno dei mercati azionari (Lynch, 1998 e 2000; Shiller, 2000). Secondo Lynch (2000) il contagio dei pensieri è un processo particolarmente adatto a spiegare la maggior parte delle credenze e delle opinioni che le persone si formano riguardo al mercato finanziario.

Proprio queste opinioni producono come conseguenza un effetto irrazionale sul modo di fissare i prezzi dei titoli azionari. La propagazione del contagio dei pensieri sembra dipendere da tre fattori: il tasso di trasmissione di un pensiero, idea o credenza; la ricettività; la longevità (Lynch, 1998). Il tasso di trasmissione di una credenza è la misura di quanto liberamente e quanto spesso coloro che detengono quella credenza la comunicano agli altri o la mettono in atto attraverso il loro comportamento che può poi diventare un mezzo di comunicazione indiretto.

La recettività si riferisce a quanto facilmente chi non possiede quella credenza è disposto ad accettarla. Come è stato sottolineato in precedenza all'interno dei mercati finanziari le persone si creano delle opinioni sulla base di ciò che dicono i mezzi di informazione e gli analisti che godono di elevata fiducia; le persone sono quindi molto recettive a ciò che leggono sui giornali, sentono dalla televisione o vedono su internet. La longevità indica per quanto tempo coloro che possiedono una certa opinione continuano a comunicarla a persone che non sono state ancora contagiate.

Shiller (2000) ha sottolineato come i sociologi abbiano già utilizzato le teorie del contagio dei pensieri per prevedere ad esempio il corso della trasmissione delle idee per passaparola. Tuttavia sempre Shiller ha puntualizzato che a tutt'oggi le teorie epidemiche sono poco utilizzate per studiare la trasmissione delle idee e delle opinioni poiché nella comunicazione il tasso di trasmissione di errori è molto superiore rispetto a quanto si verifica nella trasmissione di un virus. Ciò significa che nel trasmettere delle idee ci sono elevate probabilità che tali idee subiscano delle modificazioni tra un passaggio e l'altro.

Anche nei processi di comunicazione tuttavia esistono mezzi di trasmissione del messaggio molto fedeli; un esempio è quello delle e-mail che permettono di spedire un messaggio a più destinatari contemporaneamente o di inoltrarlo senza doverlo riscrivere. Si può pensare di elaborare dei modelli epidemici meno rigidi rispetto a quelli usati per studiare la diffusione dei virus. Infatti un'opinione può influenzare l'andamento del mercato azionario anche senza arrivare ad influenzare ogni singolo individuo.

Potrebbe essere sufficiente che un particolare dato o una particolare opinione si diffonda all'interno di alcuni gruppi più influenti ingenerando un fenomeno a cascata che arriva a coinvolgere anche gli investitori individuali. Questo tipo di fenomeni comunicativi vengono studiati utilizzando le ipotesi formulate dalla teoria delle cascate informative (per un'applicazione ai mercati finanziari dell'informational cascade theory si veda Welch, 1992).

Enrico Rubaltelli www.finanzacomportamentale.it

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