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Le frodi nell'ambito degli Edge Fund

5.4.1 I soggetti attivi nella frode

L’illecito in questione rappresenta, sino ad oggi, il gioco di Ponzi e la frode di maggiore entità di tutta la storia del sistema finanziario. Il perpetratore della frode è stato Bernard Madoff, residente nella città di New York, sino a dicembre 2008 Presidente del listino dei titoli tecnologici della Borsa di New York, il NASDAQ. Egli era altrettanto il solo proprietario della Bernard Madoff Investment Securities Llc, società di brokeraggio fondata negli anni Sessanta, la cui attività iniziale era basata sul reinvestimento degli utili guadagnati dallo stesso Madoff durante la sua attività di bagnino a Long Island. Gli investitori iniziali della società erano principalmente rappresentati da familiari e amici del proprietario e soggetti con ampia disponibilità di denaro.

La strategia iniziale di questa compagnia era stata quella di puntare sull’investimento azionario e lo sfruttamento dei possibili arbitraggi, garantendo ritorni alquanto elevati. Con il passare del tempo, questo tipo di business si sviluppò in modo rapido: gli investitori iniziarono a consigliare ai conoscenti questo tipo di società, soprattutto per le alte percentuali di ritorno che essa consentiva di ottenere, e la BMIS ottenne nuova liquidità da potere investire. Molto spesso, questi “consigliatori” promettevano ritorni a tassi più bassi rispetto a quelli garantiti dalla società, lucrando così la differenza. Il frodatore e la relativa società non operavano direttamente con gli investitori: Madoff si relazionava con colui che aveva consigliato l’investimento, il ”feeder”, lasciando a questi il compito di gestire la pratica con i propri conoscenti.

Unitamente a questo soggetto, un altro utente ebbe un ruolo fondamentale nella vicenda: Frank di Pascali. Egli entrò a far parte della BMIS appena diciannovenne, nel 1975, quando questa società era ancora un piccolo market-maker Over The Counter con circa una dozzina di dipendenti. Inizialmente, egli non lavorò con gli investimenti dei sottoscrittori di quote, inizialmente operando come ricercatore per il fratello di Madoff e successivamente come trader. Nella seconda metà del 1980, Madoff incaricò Di Pascali di gestire il trasferimento della BMIS nel nuovo ufficio di New York, inclusa l’installazione della nuova piattaforma logistica di questa società. Le competenze di questo soggetto gli permisero di ottenere ben presto un ruolo primario nella gestione societaria: sempre più spesso Madoff conferì a Di Pascali la gestione di complesse operazioni di trading, assistendo il proprietario nei progetti di gestione straordinaria dell’impresa. Al termine degli anni Ottanta, Di Pascali generò diverse tipologie di scambi fittizi e postdatati, molto spesso tramite la sottoscrizione di nuovi contratti di opzione, registrando questi trading nei diversi conti correnti degli investitori al fine di generare profitti non esistenti.

Questo tipo di attività venne perseguita sino al termine dello schema fraudolento, nel mese di dicembre 2008. A partire dal 1992, due nuovi soggetti attivi nella frode furono lo Frank Avellino & Michael Bienes, indagati per avere svolto operazioni di trading di securities non registrate per conto della BMIS: dal momento in cui i fondi di questi soggetti furono gestiti dalla società di Madoff, il primo che tra i due riceveva i profitti domandava la liquidazione delle quote detenute in questo conto e di creare delle registrazioni che comprovassero il valore della transazione appena eseguita. Madoff aveva inoltre modificato questo sistema, fabbricando conti correnti credibili utilizzati per eseguire le transazioni. Di Pascali era poi fondamentale per tutta la procedura successiva alla registrazione, così che i conti di questi due soggetti sembrassero generare un effettivo valore durante le transazioni.

 

Sansoldo Fabrizio

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