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Le frodi nell'ambito degli Edge Fund

5.2.3 Il caso Bayou Group

La frode perpetrata dal gruppo Bayou è stata uno di quegli illeciti che ha maggiormente colpito il sistema finanziario statunitense, mostrando la necessità di disciplinare un sistema di strumenti d’investimento che, fino a quel momento, si era evoluto notevolmente senza che fossero state definite delle apposite norme di sicurezza.

I protagonisti dell’illecito sono stati Samuel Israel III e Daniel Marino. Il primo, nato e residente a New York, è stato Managing Member della Bayou Management LLC, la capogruppo di un insieme di fondi che includeva il Bayou Fund e altri quattro fondi successori: Bayou Accredited Fund LLC, Bayou Affiliates Fund LLC, Bayou No Leverage Fund LLC e Bayou Superfund LLC, collettivamente definiti come “I fondi”. Dal mese di gennaio 1996 sino ad agosto 2005, Israel ha agito come gestore, agente, soggetto preposto al controllo e investment adviser di tutti questi strumenti di investimento.

Durante lo stesso periodo, il soggetto è stato anche il proprietario e il principale esponente della Bayou Securities LLC, una società di brokeraggiodealership registrata presso gli appositi registri di vigilanza per consentire l’esercizio dell’attività di trading.

Daniel Marino era invece residente del Connecticut e, nello stesso lasso di tempo, è stato il CFO della Bayou Management LLC e ha agito come il rappresentante legale, l’agente e il soggetto predisposto al controllo di tutti i fondi in questione. Il suo nome è stato altrettanto associato alla Bayou Securities: egli ha agito come l’utente con il compito di vigilare sull’attività eseguita da questa società.

Nel 1996 Israel, Marino e il direttore formale della Bayou hanno aperto il loro primo investment fund, definito anche con il termine di Hedge Fund, dal nome Bayou Fund, iniziando a sollecitare i potenziali investitori a sottoscrivere le quote del fondo. Nella riorganizzazione avvenuta nel gennaio 2003, i due soggetti frodatori, agendo attraverso la Bayou Management, avevano liquidato il fondo omonimo per creare i quattro fondi separati definiti in precedenza.

Dal 1996 al 2005, gli investitori della Bayou Management hanno depositato una somma pari a più di 450 milioni di dollari in questa famiglia di strumenti finanziari. Nonostante alcuni investitori fossero capaci a recuperare le eventuali somme perse con la sottoscrizione di queste quote, i gestori persero ulteriori dieci milioni di dollari (derivanti da nuovi sottoscrittori) in attività fallimentari di trading, continuando comunque a presentare i propri fondi come altamente performanti ai potenziali clienti.

Gli assets dei vari fondi erano scambiati attraverso appositi conti correnti gestiti dalla Bayou Securities la quale, tramite un aggiustamento con i movimenti eseguiti da un altro soggetto che fungeva da brokerdealer, figurava come il broker principale per il gruppo societario. Questa famiglia di fondi mantenne vivi i contatti anche con altre due banche d’investimento americane: la Citibank e in seguito la Wachovia Bank.

Nella primavera del 2004, l’attività d’investimento del fondo è stata sospesa, senza che questo fosse però stato comunicato agli investitori; nell’estate immediatamente successiva, una somma pari a 120 milioni di dollari è stata girata a un conto corrente di una banca tedesca, con la finalità di analizzare la possibilità di operare su una serie di investimenti ad alto potenziale di redditività, ma tutto ciò non era altro che l’inizio di uno schema di frode che giocava sulla prima nota delle varie banche.

Nell’aprile 2005, circa 100 milioni di dollari sono stati girati da un conto corrente bancario europeo a uno di una banca americana residente nel New Jersey e altri conti correnti sono stati aperti presso gli istituti di credito residenti nelle Isole Cayman (noto centro off-shore), mentre nel mese di maggio un trasferimento simile di denaro è stato bloccato dalla banca Arizona Attorney General.

Durante questi anni, i gestori del fondo avevano continuato a sostenere di fronte ai potenziali nuovi investitori che il fondo era ancora in piena attività e che stava svolgendo profittevoli operazioni di trading per centinaia di milioni di dollari, fornendo a sostegno delle loro affermazioni documenti contabili che si sono poi rivelati falsi.

Nel mese di settembre 2005, Marino e Israel furono giudicati colpevoli del reato di cospirazione criminale volta a frodare gli investitori e nel 2006 furono attribuite pesanti sanzioni a entrambi i soggetti: il primo fu condannato a 20 anni di reclusione, mentre il secondo dovette scontare una pena ventennale in carcere, unitamente al pagamento di una multa di 300 milioni di dollari a titolo di rimborso degli investitori.

Per Israel, la pena è stata in seguito aumentata, poiché egli aveva inscenato un finto suicidio il giorno in cui avrebbe dovuto presentarsi in carcere: la sua vettura era stata infatti ritrovata su un ponte che attraversava uno dei punti più profondi del fiume Hudson, nello stato di New York. Qualche settimana più tardi, lo stesso Israel si consegnò alle autorità, subendo un incremento della pena pari a due anni aggiuntivi di reclusione.

Sansoldo Fabrizio

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