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La tutela del risparmio dopo i casi Argentina e Parmalat

Le aggressioni al risparmio

I risparmi delle famiglie sono soggetti a innumerevoli rischi correlati al possibile manifestarsi di eventi capaci di incidere pesantemente sulla loro entità sino a pervenire nei casi limite al loro azzeramento.

Tralasciamo di considerare in questa sede i rischi connessi a calamità naturali che possono colpire i beni in cui sono incorporati i risparmi, tipicamente l'abitazione, ed eventi politico-sociali, come guerre, rivoluzioni, pulizie etniche, [5] furti e rapine. Omettiamo parimenti di considerare i rischi connessi all'andamento fisiologico dei mercati, come fluttuazioni dell'andamento dell'economia, variabilità dei tassi di interesse, di prezzi e dei tassi di cambio.

Per tali rischi lo stesso mercato può offrire infatti strumenti di investimento idonei alla loro eliminazione, riduzione, diversificazione.

Focalizziamo invece l'attenzione sui comportamenti dei pubblici poteri nazionali e dei soggetti pubblici e privati che emettono o distribuiscono strumenti finanziari nei quali le famiglie investono i loro risparmi, dal momento che tali comportamenti possono essere causa di rilevanti perdite.


[5] Con riferimento all'Italia ricordiamo la diaspora di 350.000 giuliano-dalmati dai territori ceduti alla Iugoslavia con il Trattato di Pace del 1947 e la confisca di tutte le proprietà abbandonate, con una perdita che è difficile da stimare, ma che ai prezzi odierni dei mercati immobiliari supererebbe i 25 miliardi di euro. Croazia e Slovenia, due stati sorti dalla dissoluzione della Federazione Iugoslava non sembrano intenzionati a restituire i beni ai vecchi proprietari e, d'altraparte, sono in grado di pagare un equo indennizzo. Lo stato italiano ha erogato sinora indennizzi poco più che simbolici.

Documento del Prof. Arnaldo Mauri

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