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Reverse Convertible

I quesiti più frequenti

1 - Quando investire in reverse convertible?

Data la struttura di una reverse convertible, il guadagno massimo che il risparmiatore può ottenere si realizza se il valore del titolo sottostante non diminuisce, durante la vita della reverse, al di sotto del valore dello strike price. Per questo motivo, supponendo che il valore del titolo sottostante al momento della sottoscrizione sia all'incirca uguale a quello di riferimento, chi acquista la reverse convertible ritiene che i prezzi dell'azione sottostante rimarranno sostanzialmente stabili o al massimo subiranno un lieve apprezzamento. Peraltro, chi ha aspettative di forte rialzo del titolo sottostante può avere maggior interesse a comprare direttamente le azioni perchè il massimo profitto derivante dall'acquisto di reverse convertible non può in alcun caso eccedere la cedola, il cui valore è prefissato.

Il tipico acquirente di una reverse convertible è, quindi, il risparmiatore che punta sulla stabilità dell'azione sottostante, ritenendo che, nel periodo di vita della reverse, il valore dell'azione non crescerà, nè scenderà di molto.

2 - Se devo disinvestire parte del mio patrimonio per acquistare una reverse convertible, cosa h meglio che venda?

L'investimento in reverse convertible può comportare potenzialmente la perdita di tutto il capitale investito (con eccezione della cedola interessi che viene comunque pagata); pertanto nel portafoglio di un piccolo risparmiatore dovrebbe rappresentare una parte minima del capitale e non dovrebbe sostituire i tradizionali titoli obbligazionari. Piuttosto, un investimento in reverse convertible può essere una buona alternativa alle azioni qualora non si abbiano particolari aspettative di rialzo del mercato; ciò in quanto chi ha aspettative di forte rialzo del titolo sottostante può avere maggior interesse a comprare direttamente le azioni perchè il profitto derivante dall'acquisto di reverse convertible non può in alcun caso eccedere la cedola, il cui valore è prefissato.

3 - Se ho in portafoglio una azione e acquisto una reverse convertible sulla stessa azione sto riducendo il rischio?

No, il rischio sta aumentando perchè entrambi i rendimenti dipendono dall'andamento di un medesimo titolo. Per esempio, se alla scadenza della reverse l'azione avesse perso il 50%, il risparmiatore che avesse acquistato l'azione e la reverse avrebbe perso in conto capitale:

- il 50% sul titolo azionario;
- il 50% sulla reverse convertible;

mentre avrebbe guadagnato solamente la cedola interessi della reverse convertible. Di conseguenza il patrimonio risulterebbe quasi dimezzato.

4 - La reverse convertible è un titolo adatto per fare speculazione?

No. Le reverse convertible sono titoli con breve scadenza (normalmente inferiore all'anno) e non sono quotate sul mercato ufficiale, pertanto non si adattano ad operazioni di trading (acquisto e rivendita sul mercato più volte prima della scadenza). L'investitore che acquisti una reverse convertible dovrebbe mettere in conto di portare a scadenza l'investimento.

5 - A chi devo rivolgermi per vendere la reverse convertible prima della scadenza? E il prezzo che mi viene proposto pur considerarsi equo?

Dato che le reverse non possono essere quotate in Borsa, per venderle prima della scadenza bisogna verificare se siano negoziate in un sistema di scambi organizzati (s.s.o.) ovvero rivolgersi alla propria banca.

Il prezzo che la banca propone, normalmente determinato sulla base delle indicazioni dell'emittente (qualora non sia essa stessa l'emittente), non è facilmente valutabile da parte dell'investitore non professionale. Inoltre, questo prezzo contiene in sé anche una commissione per l'intermediario, come sempre avviene nell'attività di intermediazione.

Abbiamo detto che un investimento in reverse convertible equivale all'acquisto di una obbligazione e alla vendita di una opzione put all'emittente, il cui premio è "incassato" sotto la forma di una cedola interessi molto alta. Il valore di una reverse convertible, pertanto, può diminuire o a seguito della diminuzione del valore della componente obbligazionaria oppure per un incremento del valore della put. Il valore di un'obbligazione a tasso fisso si riduce in conseguenza di rialzi dei tassi di interesse. Il valore della put, invece, aumenta al ridursi del prezzo del sottostante (in verità, ci sono altri fattori che influenzano il valore per i quali si rinvia alla scheda informativa sui covered warrant , avendo cura di leggere tali indicazioni facendo però attenzione al fatto che il risparmiatore sta vendendo una opzione).

Nel nostro caso, il valore dell'obbligazione difficilmente diminuirà, in quanto la breve durata e la cedola sensibilmente più elevata rispetto ai tassi di mercato la rendono insensibile a variazioni dei tassi di interesse. E' invece possibile che la put incrementi il proprio valore per effetto dei fattori che ne determinano il prezzo e, fra questi, il decremento della quotazione del sottostante. Inoltre, si sottolinea che l'investitore dovrebbe incassare anche il rateo della maxi-cedola prevista dal regolamento della reverse.

Pertanto, l'unico motivo per cui l'emittente può rimborsare meno dell'importo investito è un sensibile incremento nel valore della componente derivata, che arrivi a compensare anche il valore del rateo che l'investitore deve percepire.

Nella tabella che segue (e che non tiene conto del rateo), si danno alcune indicazioni approssimate, ma complessivamente efficaci, per comprendere la congruità del prezzo della reverse offerto dall'acquirente, partendo da quello di sottoscrizione. Infatti, se:

Commissione Nazionale Per Le Società e La Borsa

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