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Stefano Calamita

La grande verità: le perdite nel trading sono inevitabili quindi impariamo a gestirle

II bravi trader sanno come produrre profitti, ma i "grandi" sanno come gestire al meglio le perdite.

In particolar modo i "future trader" ossia coloro che prevalentemente negoziano futures da molti anni, conoscono la "grande verità" per aver fatto tesoro della saggezza del mercato.

Anche i trader novelli intuiscono che "la gestione delle perdite" è molto più importante dell'abilità di generare profitti.
L'abilità di gestire al meglio le perdite, senza l'estrema l'abilità di produrre utili è condizione necessaria e spesso anche sufficiente, se affiancata ad una semplice metodologia di trading.

Comunque, in termini comparati, il trader che riesce a generare profitti ragionevoli, sapendo come affrontare le perdite oltrepasserà costantemente in termini di rendimenti. la maggior parte altri suoi colleghi anche se quest'ultimi fossero tecnicamente preparatissimi: la competenza tecnica e la capacità di gestire spessissimo non procedono in parallelo, anzi.


Le Perdite sono Inevitabili nel trading!

No esiste nessun sistema di trading, metodo, tecnica o approccio più o meno articolato al mercato, che evita completamente di avere perdite.

Più trading si fa, più perdite si avranno: più a lungo si è esposti sul mercato, più grande sarà la probabilità di incorrere in una gestione inadeguata delle perdite.

La gestione effettiva di perdite deve, possibilmente, essere una procedura totalmente, passatemi il termine metaforico, "meccanica".
Comunque, a causa del fatto che i molti approcci al trading non hanno regole, che abbiamo definito "meccaniche" per posizionare gli stop-loss, c'è sempre il pericolo che perdite non saranno tagliate velocemente.

Questo è precisamente il punto dove la personalità del trader "entra in campo".


Trader, Personalità e Perdite

Probabilmente è vero che ci sono trader "perdenti nati".
Ma è anche vero che vi sono gli specifici tratti della personalità associati con i "perdenti nati" e che il solo conoscere questi aspetti non necessariamente ci aiuterà.
Comunque la maggior parte dei i trader non sono informati, consapevoli, delle caratteristiche che è importante possedere e /o sviluppare per tradare con successo il mercato: incredibilmente alla luce della mia esperienza, di formatore specifico per trader, noto che essi sono attratti dall'ultima versione del Prodotti, dall'ultimo indicatore di Analisi Tecnica proposto da quella rivista, ecc, ecc.

Capire invece, le caratteristiche interne di certi comportamenti del trading può essere, specie se dipendenti da un proprio orientamento alla psicologia del trading, al fine di un vero cambiamento operativo.

Il principale problema per i traders deve consiste nel trovare il modo più efficace di occuparsi delle perdite e dell'aspetto psicologico relativo ad esse.

Vi sono alcuni esercizi mentali o tecniche alle quali noi possiamo far riferimento anche se tutto ciò ci costasse un enorme sforzo al fine di superare il nostro orgoglio e ridimensionare il nostro ego, quando i risultati operativi vanno contro noi?

La risposta a queste domande sarà l'oggetto di questo mio articolo.
Ritorniamo brevemente a riesaminare il problema delle perdite da un punto d'osservazione delle
scuole di pensiero psicologiche.

1. L'Interpretazione Classica

Le nozioni psichiatriche tradizionali sono derivate dagli insegnamenti di Sigmund Freud, il
"padre della psicoanalisi."
La pietra migliare della teoria dello sviluppo psicosessuale di Freud di sviluppo è la competizione del bambino (il maschio) con suo padre per via l'attenzione della madre e la competizione della bambina ( la femmina) con sua madre per le attenzioni del padre.

Nel suo lavoro con pazienti, Freud trovò che quella competizione per attenzione può condurre a "temere" da parte del bambino, e la paura non è nella nostra consapevolezza.
Apparentemente, il bambino teme lo stesso genitore di sesso che cercherà vendetta ricorrendo alla castrazione.
Nella vita adulta, secondo questa teoria paura di una perdita è una variazione del tema della "angoscia della castrazione" che, apparentemente, sviluppò in età infantile.

Le idee psicanalitiche tradizionali sono sfidate severamente dal molti anni da altre scuole di pensiero quelle degli" Umanisti" e quelle dei " Behavioristi."

Il Behaviorismo afferma che la psicologia diretta è basata su principi che vengono appresi.

Questi "Psicologi Comportamentali" definiscono che virtualmente tutti comportamenti sono appresi, come un risultato diretto degli stimoli ed di risposte a loro collegate.

In altre parole, il comportamento umano è modellato in funzione delle sue conseguenze.
Secondo questo paradigma, un comportamento che ha conseguenze favorevoli tende ad essere rafforzato e un comportamento che produce conseguenze negative tende ad essere dimenticato, a non essere più adottato.

Comunque, si è dimostrato che conseguenze negative possono agire e rafforzare determinati comportamenti perché, loro stanno agendo, funzionando in certe situazioni, come se loro portassero a conseguenze, a risultati positivi: ossia in alcuni casi la nostra mente viene ingannata.

L'obiezione principale mossa nei confronti dei behavioristi è che loro tendono a minimizzare l'importanza dei sentimenti umani, l'apprendimento e l'autodeterminazione si concentra su come cambiare lo stimolo e di conseguenza la risposta ci condiziona, in una maniera meccanicistica e insensibile.

In sintesi i behavioristi non sono "Umanisti".

Gli " Umanisti" letteralmente ci identificano in un centinaio di "personalità diverse" le loro metodiche sono focalizzate sulla psicologia umana.
L'essenza dell'approccio umanistico alla terapia è focalizzato sull'empatia, sulla comprensione, sull' assistenza, autodeterminazione della crescita esistenziale e, in alcuni casi, sullo sviluppo metafisico.
La debolezza di questa scuola di pensiero rimane nella sua mancanza di una teoria centrale e dai suoi contorni ancora un pò vaghi.


2) Interpretazione Comportamentale


Come muoversi?
Affrontando ogni giorno molte scelte, i trader con problemi di risultati devono trarre qua queste nozioni un aiuto effettivo, quale approccio filosofico/operativo può tornare più comodo, più utile?
Basandomi sulla mia esperienza di formatore per trader, di una preparazione psicosociologogica e sulla mia diretta esperienza come trader sono portato a preferire l'approccio "comportamentale" al fine di gestire il "meccanismo" per "affrontare e sbarazzarsi delle perdite" prima che esse divengano croniche o mortali per la carriera del trader.


Usiamo l'approccio behavioristico

L'approccio teorico culturale di tale comportamento è semplice e complesso alla stesso modo.

I behavioristi, o teorici dell'apprendimento come sono spesso chiamati, affermano che sostanzialmente tutto comportamento umano è il risultato di un apprendimento graduale.

Comportamenti produttivi o improduttivi, positivi o negativi, ricercati od ovvi sono tutti appresi. Adottando questa linea di pensiero, che rimane quella più concretamente adottabile e fini sperimentali e nella misurazione del cambiamento, arriviamo a queste importantissime considerazioni: "I grandi trader imparano ad essere grandi e che i trader perdenti hanno imparato a perdere, o al massimo non ha imparato a vincere, contro il mercato".


Vediamo adesso di estrapolare quanto serve a creare i presupposti per delle corrette valutazioni.


I "5" principi dell'apprendimento


1. Il comportamento è appreso, modellato e mantenuto/rafforzato in funzione delle sue conseguenze.

2. È molto probabile che un comportamento seguito da risposte positive continui.

3. È molto probabile che un comportamento seguito da risposte negative tenda e non ripetersi.

4. È quasi certo che i comportamenti seguiti da "risposte" di tipo intermittenti positive e negative, sono molto resistenti a cambiamenti, e a forme di disapprendimento e rimodellazione non strutturate.

5. E' molto probabile che, se un comportamento che ha risposte con conseguenze negative, aumenti di frequenza o continui, comunque non diminuendo, tali conseguenze, anche se apertamente negativo debbano in qualche modo agire in una forma di ricompensa più sottile, in qualche modo riconducibile in una ottica positiva. Viceversa per comportamento seguito da risposte/conseguenze positive che non rafforzino o consolidino tale comportamento.

Per la teoria behaviorista, la metodologia finalizzata al cambiamento del comportamento umano è semplicemente una, sebbene la sua realizzazione può rivelarsi complessa.

Prima di tutto dobbiamo specificamente delineare, definire il comportamento che noi vogliamo cambiare.

Questo ci porta a richiedere una "definizione operativa" di un "atteggiamento perdente".

Definiamo le caratteristiche del trader perdente

Tutti noi facciamo trading in modo differente, avendo in effetti, caratteristiche, limitazioni e assett di vario genere personali uniche differenti, perciò non è possibile dare una definizione univoca di "comportamento perdente", quindi ci orienteremo nello specificare i comportamenti che portano ad "essere perdenti" sul mercato.

Distinguiamo subito i due "sistemi" di perdite, quello indotto dalla propria metodologia di trading (es. trading system) e quello imputabile alle "proprie caratteristiche personali " di fare trading.

Ad esempio se avessimo chiuso una operazione con "un milione" di perdita e solamente la metà fosse imputabile al trading system, sicuramente dobbiamo intervenire SU ENTRAMBI GLI ASPETTI NON SOLO SUL VERSANTE DEL TRADING SYSTEM perché probabilmente è quello che non necessita di modifiche avendo, un approccio statistico se correttamente impostato.

Ma vediamo con un esempio come intervenire avendo individuato il problema.
1. INDIVIDUARE IL COMPORTAMENTO ERRATO
Abbiamo individuato il problema in un errore specifico: "lasciamo correre le perdite" sistematicamente oltre il livello di uscita suggerito dal nostro trading System. Sappiamo questo avendo a fondo analizzato le nostre operazioni in perdita. Le nostre perdite sarebbero ridotte, magari della metà se avessimo seguito il nostro trading system, questo comportamento errato/perdente sul mercato è definito in gergo tecnico di formazione "trader by out of ideal exit"


2. APPRENDIMENTO E METODOLOGIA
Non si accontenta di sapere che una percentuale elevata delle loro perdite avviene per via del rimanere troppo, in perdita, sul mercato, ma vorremmo sapere perché ciò accade. Infatti il nostro sistema culturale ci porta a considerare che individuato l'errore sapremmo come cambiare. La scuola di pensiero behaviorista in effetti ci insegna che, una volta individuato il comportamento errato noi possiamo cambiarlo mediante una processo psichico di disapprendimento e rieducazione.


3. METODI PER CAMBIARE
I metodi mediante i quali i comportamenti errati possono essere cambiati usando delle teorie di apprendimento sono molto specialistici. Una premessa, a noi non interessa sapere in questa circostanza come si sia formato il comportamento, che significato ha, oppure perché continuiamo a perpetrarlo, ci interessa riconoscere che vi sono alcuni nostri aspetti comportamentali che dobbiamo cambiare.
Pur essendo vero che non esiste un solo metodo, i principi fondamentali sottostanti alle varie teorie dell'apprendimento per il CAMBIAMENTO DELLE PROCEDURE COMPORTAMENTALI sono simili tecnicamente.

Essenzialmente i principi basilari per ottenere quanto testè citato sono i seguenti:
- Eliminare alcune conseguenze positive del comportamento che vogliamo cambiare essendo le conseguenze positive "rinforzi" contribuiscono a mantenere intatto, inalterato tale comportamento.
- Cambiare lo stimolo che da luogo a tale comportamento
- Imparare il nuovo comportamento che sostituirà o che entrerà in conflitto con il comportamento indesiderato da cambiare

PUNTI DA CONSIDERARE PER OTTENERE I RISULTATI


- Ricompensa per comportamenti sbagliati
Al fine di applicare correttamente le tecniche citate poniamoci alcune domande sul perché "cavalchiamo le perdite". Che tipo di ricompensa abbiamo dall'adottare tale comportamento? La risposta è semplice. Benché cavalcando le perdite frequentemente porta come conseguenze negative grandi perdite, occasionalmente produce risultati positivi.

- Abitudine a non tagliare le perdite
Perché siamo portati a cavalcare le perdite? La risposta secondo i cinque principi della teoria dell'apprendimento delineata sopra è molto semplice:
Qualche volta cavalcare le perdite porta a vedere la posizione negativa girare in modo favorevole, proficua ( : ricompensa) e qualche volta in grandi perdite ( punizione). Siccome noi non sappiamo quando la posizione in perdita potrà girare a nostro favore ( intermittenza - ricompensa - punizione) il processo è identificabile nella categoria "4": la più resistente al cambiamento.

- Comportamento positivo
Se non si adotta un sistema di trading, si potrebbe non individuare bene il punto ideale di uscita. Non si sarebbe infatti, nelle condizioni ideali per definire al meglio il rischio o la perdita massima. Il primo passo da compiere è ovvio che consista cercare (o se si è capaci, nel mettere a punto da soli) un tale sistema o un metodo. Non avere un uno stop loss o un livello di rischio predeterminato non è necessariamente deleterio, MA AUMENTA NOTEVOLMETE LA POSSIBILITA' DI RITROVARSI A CAVALCARE UNA PERDITA . Avere invece un idea di dove chiudere una posizione è quanto basta per definire ed adottare una metodologia corretta; ma se "questo punto" fosse più preciso sarebbe meglio.


- Eliminare le conseguenze positive
Per adottare un atteggiamento corretto nel tagliare le perdite bisogna eliminare i "rinforzi" ossia i risultati positivi che qualche volta si ottengono cavalcando le perdite. Ripetiamo per indurre un cambiamento a livello operativo/comportamentale è necessario eliminare le sporadiche operazioni chiuse in utile. Per far ciò si deve evitare di operare da soli in quanto non è assolutamente facile indurre cambiamenti in questa direzione: è necessario individuare qualcuno in cui si abbia fiducia e gestire con lui le operazioni di stop loss, stop profit, e di stop trailing.

- Apprendere e adottare un nuovo comportamento operativo
Un altro modo per cambiare è quello di adottare un comportamento in conflitto se non alternativo al vecchio metodo. Un sistema adottato è quello di chiudere le posizioni dopo un certo numero di giorni di ore o di minuti, ( in funzione dell'orizzonte temporale con cui si opera) se l'operazione non fosse proficua. Oppure far adottare il proprio sistema di trading a qualcuno che lo segua senza entrare nei meriti dei processi decisionali.
Questo approccio costringe il trader che volesse migliorare ad una partnership con un delegato che segua in modo costante e completo il sistema operativo: per esempio si indicano alla banca o meglio operatore della sim i livelli di stop e il delegato è tenuto ai controlli dei soli ordini di chiusura. Da quanto detto si evince che un buon trader nasce all'interno di team molto preparati, infatti il lavoro principale è quello di dare la giusta impostazione sin dall'inizio, diventare da autodidatti dei buoni trader è ovviamente molto, molto più difficile MA POSSIBILISSIMO.


Dr. Stefano Calamita

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