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Ruth Barrons Roosevelt

Le metafore al servizio del trading

La creazione di metafore è un altro strumento che puoi usare per potenziare ed accrescere il tuo trading. Le metafore che usi in riferimento al tuo modo di fare trading hanno un impatto diretto sul trading stesso e di conseguenza sulla sua redditività. Di solito noi non scegliamo in maniera conscia le metafore eppure loro sono sempre nel retro dei nostri pensieri, mentre guidano la nostra interpretazione di quello che sta succedendo e le nostre aspettative su quello che succederà.
Alcune volte ci sono di aiuto, altre no . Una metafora è un paragone tra una cosa ed un'altra."Il mio amore è una rosa, una rosa rossa", scriveva il poeta. Bene, il suo amore non era certamente una rosa, una rosa rossa ma lui la paragonava a una rosa, una rosa rossa con la sua bellezza, la sua fragranza, la sua vulnerabilità e così via.

La vita è un cesto di ciliegie, dice qualcuno. La vita è una trappola, dicono altri. La vita è una puttana e alla fine muori. Oppure, la vita è una puttana e alla fine la sposi. E' una giungla là fuori. La vita è una palla. Un delizioso tappeto volante. Un picnic. Una lotta. La vita è un gioco. Il mito di Sisifo narra la storia di una metafora della vita eterna.

Sisifo fu condannato per l'eternità a spingere una gigantesca pietra su per una montagna e a guardarla rotolare giù.Solo per respingerla su di nuovo. Prova adesso a usare questa metafora per il tuo trading o per la tua vita e prendi nota di come ti senti. Adesso prova a dire che la vita o il tuo trading sono un prezioso regalo. E prendi nota di come ti senti.

Le metafore sono simboli e in quanto tali hanno un alone di mito. Esse paragonano una cosa a un'altra e facendo ciò ci fanno assumere, quasi inconsciamente, che quello che è vero per una parte del paragone, è vero anche per l'altro. Ora, naturalmente, se noi abbiamo un approccio più logico e consapevole, potremmo dire che ciò non è vero.

Una metafora può darci un potere benefico e istantaneo e può anche darci fastidiose e persistenti limitazioni. Una metafora limitante può essere tossica per la tua vita e per il tuo trading. D'altra parte, una metafora che dia sicurezza può fare meraviglie per te, anche mentre dormi. Le metafore sono penetranti e in quanto tali, possono avere un profondo effetto sul modo in cui vediamo noi stessi, le nostre vite, il nostro trading, il nostro lavoro, le nostre relazioni con gli altri. La metafora e' una rappresentazione simbolica di una nostra convinzione e come ogni convinzione di solito è scelta senza una conscia consapevolezza. Talvolta una metafora è frutto semplicemente della nostra cultura. Può esserci di aiuto o meno, per cui è importante rivederla consapevolmente e consapevolmente scegliere e usare solo quelle utili.

Queste metafore, dietro le quinte, saranno le guide che ci nutriranno. Pensa alle metafore usate per descrivere la vita in genere. Hai un riferimento privilegiato, in altre parole, una metafora primaria o dominante per la vita? O ne hai un mucchio? Se è così, si assomigliano un po' tutte? Queste metafore potrebbero stare determinando la tua vita, per cui chiedi a te stesso: "Questi pensieri mi aiutano?". Se la risposta è no, scegline altri. Diamo un'occhiata ad alcune metafore che vengono usate dai traders e in generale in Borsa, per descrivere e spiegare il trading.Le comuni metafore nel trading coinvolgono sport e guerra. Il trading è percepito come una lotta tra due parti. Io vinco, tu perdi. Tu vinci, io perdo.

Le metafore 'di combattimento ' sono comuni. Pensa a quante volte hai letto o sentito qualcuno riferirsi al trading come ad una battaglia. Se pensare al trading come ad un combattimento, ti rende più efficiente nel giocare in Borsa, allora va bene così. Ma la guerra richiede che tu metta in campo tutte le tue risorse. E' una questione di tutto o niente, implica imboscate, razzie, stupri, terreni in fiamme, ferite, vita o morte, vittoria o sconfitta.

Un trader esce ogni giorno per un combattimento contro il mercato. E' in guerra col mercato. Nessuna sorpresa se lui o lei sono esausti alla fine della giornata o della settimana! Ma essere esausti è il minore dei problemi. Pensare al trading come a una guerra potrebbe provocare entrate errate o uscite troppo veloci dal mercato. Attacca e ritirati. Questa metafora potrebbe causarti perdite di denaro durante il trading.

Se sei in guerra, chi è il nemico? Sei in guerra con gli altri traders? Stai combattendo col mercato? Sei tu stesso il nemico? O è un nemico senza faccia e senza nome? Se sei in guerra col mercato, è una lotta impari. Il mercato è molto più grande di quanto tu sia. Il mercato ha un servizio segreto molto migliore del tuo e sicuramente molte più truppe. Non importa quanto tu sia grande, sei insignificante confrontato al mercato. Anche se fossi George Soros! La stessa cosa se il nemico sono gli altri traders.

Tu contro tutti gli altri traders?? Spero di no.Alcuni guru del mercato spingono i traders ad avere un approccio da Samurai rispetto al giocare in Borsa. Io penso che questo sia bellissimo, ma ancora presuppone che si sia in guerra. Ho letto un articolo dove l'autore spingeva il trader ad avere un approccio da Samurai lasciando da parte ogni paura e facendo trading in uno stato di assenza di ego, non preoccupandosi delle conseguenze future - e fin qui tutto bene, ma poi andava avanti e diceva - perché tu hai la volontà di morire.

Volontà di morire? Ho pensato. Si sta davvero prevedendo la possibilità di un totale annientamento? E, parlando di totale annientamento, quante volte vi siete detti, "Questo mercato mi farà la pelle", oppure "Se lo faccio, mi fanno secco!". Questo genere di cose è subdolo, e anche se razionalmente sappiamo che se giochiamo in Borsa nessuno ci ucciderà, vi prego di ricordare che la parte inconscia di noi stessi interpreta letteralmente qualsiasi cosa noi diciamo. Per spiegare questo, lasciatemi raccontare una storia. Una donna venne ad una mia seduta ipnotica perché accusava un leggero ma ininterrotto stato febbrile.

I dottori non riuscivano a trovarne la causa di ciò, ma nel frattempo lei stava letteralmente bruciando a poco a poco. In trance scoprimmo che, qualche tempo prima, dopo un intervento chirurgico, si trovava in sala rianimazione e una delle infermiere disse: "Tenetela al caldo, o ci lascia la pelle". Fortunatamente, riuscirono a risolvere il problema, ma il suo inconscio aveva ricevuto nuove istruzioni.Quando si dice che qualcuno ti fa la pelle o che hai la volontà di morire, che cosa pensa la parte inconscia della tua mente? Non ci meravigliamo se molti traders esitano ad entrare nel mercato o ne escono prima di quanto dovrebbero.

Ora, io sono ben consapevole che sono una donna in un campo dominato da maschi, per cui non ho mai sfidato le metafore della guerra. Un mio buon amico, Julian Snyder, scrisse un libro per traders intitolato : "La strada del guerriero-cacciatore". Recentemente gli ho chiesto spiegazioni sull'uso di una tale metafora nel trading, e lui ha ammesso che, alla luce di quello che ha capito adesso, quel titolo non ha alcun senso. "Bisogna fare trading in assenza di ego, e ogni conflitto moltiplica l'ego", mi ha detto.

Io mi considero più una coltivatrice-raccoglitrice. Il trading per me assomiglia molto ad una mietitura. Cercare e preparare un operazione somigliano di più a coltivare un terreno e piantare dei semi. Negli anni, da quando lavoro con i traders, mi sono scoperta a spostare le loro metafore dalla guerra e dalle lotte di vita o di morte, a qualcosa di più cooperativo, meno intenso, e per loro funziona. Nel mercato si sentono più a proprio agio, meno impauriti, non eccessivamente aggressivi. Consiglio ai miei clienti di pensare al mercato come ad un fiume di opportunità, che scorre continuamente.

Dico anche loro di pensare al trading stesso come ad una piazza abbondante di beni come l'oceano di acqua. Con la certezza che ci sono le onde e le maree e le puoi cavalcare, ma sai con certezza che alla bassa marea seguirà l'alta e poi di nuovo la bassa, e che continuerà ad esserci un'onda e dopo un'onda e dopo un'altra…. Dico anche che all'oceano non importa se ci vai con un secchio o un cucchiaino. Lui stà lì e basta. "Provate a pensare al mercato come ad un amico o ad un socio di affari". Dico io. Se il mercato è tuo socio, ti mostrerà cosa sta facendo. Ti dirà cosa sta facendo. Capirai la sua direzione. Ci prenderai accordi su come avere successo.

I miei clienti dicono che è molto più facile operare pensando al mercato in questo modo. Talvolta suggerisco di pensare al trading come ad un ballo. Insieme si risponde al ritmo della musica. Suggerisco anche di lasciare che sia il mercato a guidare le danze… Un trader di grande successo con cui lavoro descrive il mercato come un amico con cui, a periodi, si resta in contatto o lo si perde di vista per un po'.

Lui pensa al mercato anche come ad un fiume con molte biforcazioni, che scorre mentre si lascia trasportare, guardando le rocce e i vortici, esplorando le biforcazioni che gli sembrano più interessanti. Lui guarda al trading anche come ad un dipinto astratto, che non sa come sarà quando avrà finito, ma sa che verrà bene. Le sue metafore manifestano la fiducia e la facilità del suo rapporto col mercato, e lo supportano nel suo trading.

Se ti piacciono le metafore sportive, pensa al trading come ad uno sport in cui sei bravo, a cui ti piace giocare. Non pensare ad esso come ad una partita fondamentale che hai paura di perdere! Pensa ad esso come divertimento, come sport, come gioco !

Se vi piace il basket, potete pensare ad ogni trade come ad un punto in una partita, e ogni giornata di trading come una partita di campionato. Se vi piace il tennis, per l'amor di Dio non pensate ad ogni trade come ad un match-point. In altre parole, cercate di capire che il vostro trading è realmente una serie di probabilità, una successione di eventi, nessuno dei tuoi trade ti realizza o ti spezza.

Se vi piace il golf, pensate a voi stessi mentre mettete a fuoco la buca e immaginate la palla che si arcua dolcemente proprio nella sua direzione o mentre vedete la palla rotolare sul prato verde e il rumore quando va in buca, e infine immaginate la vostra operazione che va esattamente nella direzione in cui sperate, proprio mentre immettete l'ordine sul vostro PC. Se vi piace il baseball pensate a voi stessi mentre girate la mazza solo su lanci ad alta probabilità, con forza e agevolmente, sempre tenendo d'occhio la palla.

Alcune persone pensano al trading come alla caccia. Il cacciatore esce sapendo esattamente cosa cerca, che sia un safari, conigli o fagiani. Va dove c'è movimento. Ha l'equipaggiamento giusto. Attende in silenzio e con pazienza la sua preda. Quando la vede, alza lentamente il suo fucile e spara. Nessuna esitazione. Proprio come un gatto che aspetta per ore fino al momento giusto per poi piombare sulla preda. Altri pensano al trading come alla pesca. Lì potete manifestare la vostra pazienza. O potete andare in cerca del pesce, guardando dove vanno gli uccelli, e gettare l'amo in un branco di pesci che saltano.

A me piace pensare al trading come alla vela. Là puoi imbrigliare le forze del mare. Metti in conto la direzione del vento, la velocità, le correnti, e la tua destinazione. Hai le tue mappe che ti guidano e costantemente ti adegui alle forze della natura, qualche volta andando incontro al vento, altre volte precedendolo, altre ancora zigzagando, ma sempre in collaborazione con la tua barca, il tuo equipaggio, il vento e le correnti.

Certo, può arrivare una tempesta, ma puoi sempre ammainare le vele, gettare l'ancora e aspettare che passi. Tu lavori insieme alle forze del mare, forze che sono enormemente più grandi di te, ma a te il viaggio piace , ti piace la giornata, lo sport e sei sicuro che arriverai alla meta, il tuo porto sicuro. Prova differenti metafore e sperimenta con quale ti senti meglio. Può darsi tu sia aggressivo e ti piaccia lavorare in un contesto competitivo. Allora scegli comunque la metafora del combattimento. O magari preferisci piuttosto la pesca. E' puramente personale e sicuramente dipende da te. Ma come si fa ad installare una nuova metafora? Semplicemente pensando ad essa. E' questa la cosa facile!

Ruth Barrons Roosevelt

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