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Le opzioni: strumenti derivati per gestire e sfruttare la volatilità

Opzioni su azioni e indici azionari - 3.3

Nella maggioranza dei casi, il mercato delle opzioni su singole azioni è limitato ai titoli principali, detti anche blue chip, che danno luogo ad un mercato derivato di una certa rilevanza. Largamente utilizzate sono anche le opzioni contenute in titoli come le obbligazioni convertibili ed i warrant.

Con riguardo al mercato italiano, con la data del 20 gennaio 1997 l'assetto dei mercati delle opzioni sui titoli azionari si è avvicinato molto agli standard dei mercati esteri più evoluti, sostituendo al tradizionale mercato dei contratti a premio un mercato di opzioni sui singoli titoli azionari. In particolare, sul mercato regolamentato delle opzioni (mercato delle Individual Stock Options ovvero ISOalpha) si scambiano opzioni sui 12 titoli principali di listino, mentre per tutti gli altri titoli quotati continua ad operare il mercato a premi iii.

Tale svolta si inserisce in un progetto per il rinnovamento del mercato azionario italiano iniziato nel 1994 con la costituzione del Mercato Italiano dei Derivati (IDEM) e con il lancio del contratto Futures sull'indice Mib30 (il Fib30). Insieme all'introduzione dei contratti di opzione su singoli titoli è stato introdotto inoltre il contratto di opzione sull'indice MIB30 (il MIBO 30)

Obiettivo di questa trasformazione è quello di dare grande impulso all'impiego delle opzioni quale forma di gestione del rischio nel mercato azionario.
I mercati ISOalpha e MIBO rappresentano una grossa svolta per il nostro mercato azionario. Essi sono di particolare interesse per gli investitori, in quanto si tratta di contratti negoziati in un mercato la cui struttura è in grado di garantire liquidità, trasparenza e sicurezza alla negoziazione delle opzioni. Questo grazie (i) ad un sistema di negoziazione telematico, rapido ed efficiente all'interno della Cassa di Compensazione e Garanziaiv che diviene controparte legale di ogni negoziazione conclusa; (ii) all'attività degli operatori "market makers" chiamati ad esporre prezzi di acquisto e di vendita e (iii) alla procedura di standardizzazione dei contratti tale da selezionare un gruppo di opzioni sufficientemente rappresentativo delle esigenze operative e da assicurarne poi la disponibilità sul mercato.

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