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Prodotti per la gestione del rischio finanziario

Un esempio commentato

Un’operazione effettuata realmente per “coprire” il rischio tasso del debito (in Euro) di un’azienda

Durata: 5 anni

Importo di riferimento: Eur 7 milioni

L’azienda riceve Eur 220,000 alla data iniziale e l’Euribor a 3 mesi alla scadenza di ogni trimestre

L’azienda paga ogni trimestre:

(i) 0% se il libor dollaro a 3 mesi è inferiore allo 0.80%;

(ii) min(5%, 2×libor dollaro a 3 mesi “in arrears” – 1.60%) se il libor dollaro a 3 mesi è inferiore al 6%;

(iii) 2 × libor dollaro a 3 mesi “in arrears” – 1.60% negli altri casi

Problema n. 1

Un premio incassato all’inizio dell’operazione. Perchè? a cosa serve per la gestione del rischio?

-dato che nessuno regala niente, ad un flusso in entrata alla data iniziale deve corrispondere un valore attuale negativo di pari (o maggiore) portata per i flussi in uscita

-quasi sempre, flussi di cassa alla data iniziale sono semplicemente lo zucchero che serve ad indorare la pillola

-l’azienda può trarne un beneficio dal punto di vista del conto economico (se non rivaluta correttamente l’operazione a fine anno) o dal punto di vista della liquidità (si tratta in effetti di un finanziamento camuffato)

CONSIGLIO: NON confondere la gestione del rischio di mercato con la necessità di migliorare il conto economico o di procurare liquidità all’azienda. Se anche tutte queste esigenze fossero combinate all’interno di un’operazione, occorre essere ben consapevoli delle diverse sfaccettature. Operazioni di questo tipo non sono comunque QUASI MAI consigliabili per la gestione del rischio finanziario.

Problema n. 2

Il libor dollaro a 3 mesi??? Cosa c’entra il tasso d’interesse del dollaro con un debito in euro?

-variabili economiche che non hanno relazione con l’oggetto della copertura vengono spesso inserite nelle operazioni finanziarie per migliorarne l’”estetica” (cioè per farle apparire più convenienti): esse sono spesso usate da venditori poco scrupolosi per estrarre maggiore profitto da compratori poco attenti

-l’inserimento di variabili esterne all’oggetto della copertura comporta la valutazione di quella che può essere la correlazione tra tali variabili e quelle che effettivamente interessano (in questo caso il tasso di interesse dell’euro)

CONSIGLIO: un’operazione che contiene variabili economiche che non sono collegate a quelle che si desidera coprire contengono sempre rischi addizionali. Occorre attentamente valutare se si desidera incorrere in tali rischi addizionali o se tali rischi non peggiorino la situazione iniziale (come spesso accade).

Problema n. 3

Perchè “in arrears”? “In arrears” significa che la rilevazione dei tassi di interessi sullo swap è effettuata alla fine del periodo, in questo caso alla fine del trimestre

quando la curve dei tassi di interesse è crescente (cioè quasi sempre) un tasso rilevato “in arrears” è penalizzante per il pagatore e premiante per chi lo riceve. Non a caso il pagatore è in questo caso il cliente. La penalizzazione è tanto più elevata, quanto più inclinata è la curva dei tassi. Sempre non a caso, la curva dei tassi di interesse del dollaro era più inclinata di quella dell’euro quando l’operazione è stata effettuata.

CONSIGLIO: modalità di calcolo dei parametri dei prodotti derivati che appaiano strane o non immediatamente comprensibili vanno indagate a fondo. Normalmente servono a rendere l’operazione meno trasparente e non a fini di gestione del rischio di mercato.

Problema n. 4

Perchè il tasso libor del dollaro è moltiplicato per 2? Quando un parametro di un prodotto derivato viene moltiplicato, questo solitamente significa che vi è una “leva”, cioè che l’importo nominale “reale” del prodotto derivato è più alto di quello dichiarato.

Il flusso di cassa di uno swap è determinato dalla moltiplicazione tra l’importo nominale, un parametro (ad esempio un tasso di interesse) e una durata temporale (ad esempio un trimestre, un semestre, ecc.). Ovviamente basta modificare uno qualsiasi di questi tre elementi per mutare il flusso di cassa oggetto del pagamento. Un modo comune per vendere un’operazione di importo più elevato senza in effetti mutarne l’importo nominale, è quella di alzare (moltiplicandolo per una costante) il tasso di interesse.

CONSIGLIO: i flussi di cassa di uno swap sono l’unica cosa che contano. Occorre controllare che essi siano calcolati in modo da rispondere effettivamente alle esigenze di copertura (o di speculazione) che si vogliono perseguire. In particolare, la presenza di una “leva” va valutata con molta cautela perchè, quasi sempre, produce maggiori rischi per il cliente.

Francesco Ceci

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