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Petrolio: punto critico

Le Majors petrolifere e i paesi produttori

L'IEA ( International Energy Agency fondata dai paesi industrializzati e alcuni paesi produttori) accetta per la prima volta nella sua relazione " World Energy Outlook 2004 " la nozione di "Picco del petrolio", anche se non indica ancora una data certa per questo evento, che, secondo l'IEA, potrebbe porsi in un arco di tempo che va dal 2015 al 2033, a seconda delle varie ipotesi che si formulano sulle riserve stimate e sull'evoluzione dei consumi.

Secondo una delle più importanti Majors petrolifere, Exxon Mobil, benché il petrolio e il gas naturale rimarranno nei prossimi decenni le fonti energetiche per eccellenza, da qui sino al 2015 la metà della domanda mondiale dovrà essere soddisfatta da giacimenti non ancora scoperti:

Figura 2 Previsione di Exxon Mobile per quanto riguarda l'approvvigionamento e il consumo di petrolio e gas fino al 2015 espressa in milioni di barili di petrolio equivalenti (MBDOE)

Tuttavia secondo le Majors e i paesi produttori aderenti all'OPEC (Algeria, Indonesia, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Venezuela) possiamo essere ottimisti poiché il problema del raggiungimento del picco del petrolio è ancora un problema che riguarda solo le generazioni future, infatti:

  • L'Arabia Saudita dichiara di avere un grandissimo potenziale inesplorato.
  • Nel Caspio si è aperta una nuova provincia petrolifera dalle potenzialità enormi.
  • La tecnologia, con i suoi progressi, aumenterà i ritrovamenti e migliorerà lo sfruttamento dei giacimenti.
  • Esistono riserve di olio non convenzionale.

Consideriamo però che per i paesi OPEC e l'analisi dell'IEA valgono le seguenti considerazioni:

  • Il valore reale delle riserve dei paesi dell'OPEC è un segreto di Stato e non ci sono certificazioni o dati attendibili formulati in modo indipendente.
  • Esiste un legame tra il volume delle riserve e le quote di produzione assegnate. È diffuso il sospetto che ci sia tendenza a gonfiare le riserve per ottenere quote di produzione favorevoli.
  • Le precedentemente citate riserve del Caspio, si sono rivelate negli anni assolutamente inferiori alle stime mirabolanti diffusesi in un primo momento (le stime iniziali parlavano di 200/250 Miliardi di barili). La quantità presente, seppur considerevole, è dell'ordine di una cinquantina di miliardi di barili, e pertanto non è in grado di spostare significativamente la data di raggiungimento del picco.
  • Il Kuwait nel 1985 aumenta le riserve del 50% apparentemente senza ragione, seguito dal Venezuela (nel 1988 con un aumento del 124%), e poi da Iran (nel 1988 con un aumento del 90%), Iraq (nel 1988 con un aumento di oltre il 50%) ed Emirati Arabi (nel 1988 che anno triplicato le loro riserve).
  • L'Arabia Saudita ha aumentato le riserve da 170 a 257 GB nel '90 e in seguito le ha tenute costanti nonostante la produzione. Lo stesso vale per gli altri pesi citati che hanno sostanzialmente mantenuto costanti le riserve (dati fino al 2002)

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