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Consigli Operativi di Francesco Catalano

L'irresistibile fascino del tempo

Prendiamo a prestito il titolo di un libro di Antonio Zichichi e soprassediamo su tutte le speculazioni filosofiche e mistiche che si possono fare su questa semi-misteriosa dimensione. Direi solo cose che appartengono all'intimo di ognuno di noi. Cerchiamo invece di capire cosa rappresenta il tempo in Borsa.

Che il tempo sia denaro è una sacrosanta verità per la Borsa e non conoscere questa dimensione potrebbe significare andare incontro a perdite certe se è vero come è vero che la conoscenza dei mercati è una base imprescindibile per poter guadagnare. Se pensiamo che per guadagnare in Borsa sia sufficiente comprare a 100 e vendere a 120 stiamo commettendo un grosso errore.

Così facendo non terremmo dovutamente in considerazione uno dei capisaldi della fisica moderna e cioè che esiste una relazione fissa tra lo spazio e il tempo. Non esisterebbe lo spazio senza il tempo e viceversa. Spazio che nei grafici di Borsa si traduce in prezzo. Un trader deve ragionevolmente concludere che non esiste Prezzo in assenza del Tempo. Lo Spazio (Prezzo) è reale ed è quella cosa che si misura col metro (€uro). Anche il Tempo è reale e, insegna Einstein, è quella cosa che si misura con l'orologio.

Ma Lorentz precisava: "Attenzione però. Non dimentichiamo mai di aggiungere che queste due cose non possono essere entrambe reali. Una delle due deve essere immaginaria". Potrebbero da qui nascere affascinanti riflessioni sulla dimensione mistica del tempo come intuita da Dionigi il Piccolo piuttosto che sulla definizione fisica di questa dimensione (?) ma non ne sarei all'altezza e non penso che sia poi così interessante ai fini "borsistici". Dobbiamo però convenire che la puntualizzazione di Lorentz è illuminante oltre che straordinariamente verace. Io posso decidere di andare a teatro e muovermi nello spazio in quella direzione ma non posso stabilire a priori a che ora ci sarò. Muovendomi lungo la strada che mi porterà a teatro non sarò infatti "padrone" del tempo necessario per raggiungerlo. Imprevisti vari, condizioni del traffico e la mia forma fisica possono variare il tempo necessario ad attraversare lo spazio.

Questo perché quando noi decidiamo di andare da qualche parte stiamo in verità decidendo di assegnare allo "spazio fisico" una dimensione "reale", ne consegue che il tempo è virtuale. Va da sé che se decidiamo di assegnare al "tempo" una dimensione "reale" non saremo a quel punto più padroni dello "spazio". Dove saremo domattina alle 8.03? Non possiamo stabilirlo a "priori" poiché molte sono le variabili che potrebbero entrare in gioco e come ci insegna la bibbia l'avvenimento imprevisto capita al figlio dell'uomo. Io presumo che sarò di fronte ad una buona tazza di caffè, ma da qui a stabilirlo con certezza scientifica ce ne passa. So solo che domattina alle 8.03 sarò da qualche parte e anche se dovessi cessare di respirare in nottata le 8.03 di domattina giungerebbero in ogni caso. Questo è ciò che significa assegnare al "tempo" una dimensione "reale", rendere "virtuale" lo spazio, il dove. Trasportiamo ora questo semplice ragionamento alla Borsa dove il "prezzo" diventa sul grafico "spazio". Quando visualizziamo sugli assi cartesiani del nostro grafico su uno il prezzo-spazio e sull'altro il tempo correremo un serio rischio qualora trascurassimo la puntualizzazione di Lorentz.

Di fronte al grafico di Olivetti piuttosto che di Eni dobbiamo domandarci: cosa voglio comprare? Il Prezzo o il Tempo? Le implicazioni sono complesse e possono decidere del nostro fallimento o della nostra fortuna in borsa. Se infatti compro il Prezzo devo essere cosciente che rendo il Tempo virtuale. Decido di comprare a 1.47 per poi vendere a 1.68 per come avevo deciso di uscire da casa e andare a teatro ma sui tempi di realizzazione sarò completamente impotente. Posso altresì decidere di comprare alle 9.45 e vendere alle 17.15 ma a questo punto sarà il Prezzo a diventare virtuale. Il motivo per cui molti daytrader perdono in borsa è probabilmente da ricercare nel tentativo di forzare questa legge fisica. Vogliono fare intraday (assegnano dunque al tempo una dimensione reale) e vogliono anche guadagnare (assegnano al prezzo una dimensione reale). E' impossibile! E' un paradosso scientifico. O decidi a che prezzo venderai (ma non quando) o decidi quando venderai (ma non a quanto).

L'analisi è fondamentalmente Timing, un arbitrario miscuglio di Tempo-Prezzo che ci può aiutare a identificare il momento in cui è più probabile avere successo ma le leggi della fisica non si possono ignorare. Esistono e ne siamo prigionieri (grazie a Dio); probabilmente chi perde sistematicamente in borsa sta a sua insaputa contravvenendo a questa legge e ne paga le conseguenze come pagherà le conseguenze chi sbeffeggiando la legge di gravità uscirà da casa dalla finestra piuttosto che dalla porta.

Quante volte siamo stati catturati da uno stop loss salvo poi guardare increduli il prezzo risalire e raggiungere il Target previsto? Quando ciò accade stiamo pagando le conseguenze del non poter essere padroni contemporaneamente del Prezzo e del Tempo, altrimenti sapremmo che alle 16.40 il nostro titolo varrà 3 €uro e chi se ne frega se lo abbiamo pagato 2.8 e adesso vale 2.2. lo venderemmo alle 16.40 quando varrà 3. E se comprare azioni senza capire cosa sia il Tempo può essere azzardato immaginate quante speranze di successo può avere chi compra le opzioni che contengono nel loro "Prezzo" reale la componente virtuale "Tempo"? Qui il già complesso rapporto Spazio-Tempo diventa un rapporto [(Spazio-Tempo)-Tempo] e il trader che ignora cosa sia il tempo ignora cosa siano i 2/3 di ciò che ha comprato.

Non parliamo poi delle possibilità di successo che può avere chi compra Covered Warrants dove alle non facili leggi fisiche si sommano anche le furbate dei market makers. Questo non significa che il trader sia completamente impotente e abbandonato al destino ogni volta che prende posizione in borsa. Anzi! La presa di coscienza che la componente "Tempo" ha, in borsa come nella vita, pari dignità rispetto alla componente "Prezzo" ci permetterà di fare il salto di qualità. Gann diventò un grande Trader per aver capito qualcosa sul Tempo che i suoi contemporanei ignoravano completamente.

Elliot formulò una grande teoria perché i numeri di Fibonacci sono i numeri con cui è stato costruito l'universo e che in quanto tali contengono già al loro interno, forse a insaputa dello stesso Elliot, il rapporto Spazio-Tempo. Gli infaticabili scalpers hanno successo perché inibiscono completamente il "Tempo" mantenendo una posizione a volte solo pochi secondi ma sono assoluti padroni del "Prezzo". Il loro Target è un tick, verosimilmente raggiungibile nel lasso di qualche minuto al massimo. E troppo faticoso fare lo scalper? Troppo complesso comprendere Gann e Elliot? Ma qualcuno vi aveva forse detto che in Borsa si fanno soldi facili?

Francesco Catalano

 

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