Home > Appunti & Disappunti > Il grande libro della memoria

Rubrica "Appunti & Disappunti"

Il grande libro della memoria

di Paul La Monica

Non è vero che ricordare al giorno d’oggi, sia molto meno importante di un tempo. Non è vero nemmeno che i ricordi sono ormai interamente affidati a “memorie portatili” che teniamo sempre con noi nella quotidianità, siano esse il computer, il palmare, la rubrica del cellulare, le chiavette USB. A mio parere vale, invece, il principio opposto: l’abilità di integrare i ricordi, elaborare l’infinito numero di informazioni che vengono fornite a flusso continuo, strutturare la conoscenza, poter scegliere tra ciò che è utile tenere a mente e ciò che invece è bene dimenticare sono operazioni che nessuna macchina potrà mai svolgere meglio del nostro cervello. Non è vero infine, che alcune persone “non riescono a ricordare”: il fatto è piuttosto che non si sono mai davvero applicate, impegnate a farlo correttamente.

La memoria è la base di tutte le altre facoltà cognitive il fondamento di ogni elaborazione successiva. Pensate a cosa sarebbe la nostra vita se, da un momento all’altro, tutta la nostra conoscenza personale improvvisamente sparisse: cosa ci resterebbe? Perderemmo persino la nostra identità, non saremmo più nessuno. La memoria ci rende ciò che siamo. Unici Irripetibili, proprio perche nessuno potrà mai avere i ricordi che abbiamo. Omnia mea mecum porto, dicevano i latini: tutto ciò che è mio lo porto con me.
Ogni architetto pittore, prima di diventare grande nel suo settore, deve studiare e assimilare quanto hanno compiuto i predecessori. Magari pure copiando per memorizzare totalmente i processi tecnici e di pensiero che hanno condotto a certi livelli di eccellenza. Lo psicologo Howard Gardner, il primo ad aver formulato la teoria delle intelligenze multiple, ne ha individuate sette:

  • logico matematica
  • linguistica
  • spaziale
  • musicale
  • cinestetica o procedurale
  • interpersonale e intrapersonale

Ebbene, i suoi studi sull’intelligenza spaziale, che concerne la capacità di percepire forme e oggetti nello spazio, hanno messo in evidenza che sviluppare la memoria significa anche sviluppare l’intelligenza nella sua eccezione più ampia. Dal punto di vista fisiologico, infatti se le cellule celebrali ricevono adeguate sollecitazioni si creano reti neuronali per mezzo delle quali vengono attivate le reazioni utili a quei processi che nel loro complesso, possiamo chiamare “dell’intelligenza”

Il potere delle immagini
Il cervello dei nostri genitori era soprattutto visivo è questo il motivo per cui le immagini erano e sono ancora oggi così importanti. Riflettiamoci un attimo di che cosa poteva aver mai avuto bisogno dell’uomo delle caverne? Di imprimersi nella memoria le immagini relative a luoghi, animali .

Memoria a breve e a lungo termine
La prima mantiene il ricordo per un periodo compreso tra pochi secondi e due settimane circa, la seconda lo conserva per il resto della vita. La maggior parte delle informazioni si arena nella memoria a breve termine. Anzi, alcune restano intrappolate già nelle fitte maglie della rete percettiva, la quale filtra accuratamente i dati in entrata. L’obbiettivo del libro è di insegnare in che modo le informazioni che avete deciso di ricordare arrivino direttamente nella memoria a lungo termine.

Memoria implicita ed esplicita
Oggi si parla molto di memoria implicita in riferimento ai primissimi anni di vita. Si tratta di quella memoria che plasma il cervello, le emozioni le reazioni psicofisiologiche in modo da strutturare quello che saranno il nostro carattere e la nostra personalità negli anni a venire.

La memoria implicita è’ quella dell’azione, dei movimenti. Non è una memoria conscia: non pensiamo, per fortuna, ogni volta che dobbiamo camminare alzare un braccio o girarci. Questa è la memoria che si lega alle abitudini, alla routine, agli automatismi.
La memoria esplicita o dichiarativa o semantica è la memoria cosciente e riguarda tutte le esperienze della vita che possono essere raccontate. Per tale motivo si lega al nostro principale modo di comunicare: il linguaggio, sia parlato che scritto.
Molte esperienze di apprendimento si avvalgono ella memoria sia esplicita che implicita. Spesso la ripetizione costante può trasformare la memoria esplicita in memoria implicita. Imparare a andare in bicicletta all’inizio richiede un’attenzione consapevole al proprio corpo e alla bicicletta, ma poi il pedalare diventa un’attività motoria automatica e inconscia.

Il metodo in sintesi:
Creare un’immagine di ciò che si vuole imprimere ogni immagine deve essere “condita” con i quattro in gradienti della sigla EMAICE

Esagerazione: assegnare al dato da memorizzare proporzioni, dimensioni, misure o aspetti ad fuori della norma.

Movimento: conferire dinamismo all’immagine.

Associazione inusuale: create un abbigliamento bizzarro senza alcuna logica, affinità e relazione tra due o più elementi.

Coinvolgimento emotivo: Utilizzate immagini che rievochino in voi ricordi precedenti, emozioni, sensazioni, sentimenti.

Le stanze dei ricordi
La nostra memoria mostra precise connotazioni spazio-temporali, in virtù delle quali tende a immagazzinare i ricordi. Ciò significa che, in un modo più o meno conscio, la mente applica un’etichetta a ogni informazione in entrata, specificandone il luogo e il tempo di riferimento. Nella rievocazione  di questi specifici momenti, è assai probabile che vi venga in mente non solo il film che avete visto ma anche quando dove e con chi.

Alcuni consigli per la memoria: Mangia bene dormi meglio
La funzione principale del sonno consisterebbe nel tenere sotto controllo l’efficienza complessiva delle sinapsi, cioè del network di fitti contatti tra i neuroni. Tale efficienza aumenterebbe nella veglia, consentendo l’apprendimento e l’adattamento al mondo esterno, per poi raggiungere i valori basali durante il sonno.

Il sonno vanta due diversi effetti: consolida i ricordi, proteggendoli da interferenze successive o dal deterioramento, e inoltre contribuisce a esaltare la funzione di recupero e ripristino delle memorie

Per concludere: Una buona prevenzione contro il decadimento celebrale ?
Stimoli stimoli stimoli: coltivare hobby incontrare gente interessante, leggere libri, guardare film. Tutto ciò crea motivazioni, e la motivazione rafforza la capacità di apprendere e di fissare in testa gli eventi.

Maurizio Michele Zuzzaro

indice: Rubrica "Appunti & Disappunti"