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Rubrica "Appunti & Disappunti"

Soldi al Vento

Perchè tante persone brillanti prendono decisioni irrazionali in campo finanziario
Autore G. Belsky, T. Gilovich

Un' altro testo che tratta di finanza comportamentale ma scritto in maniera sempice ed efficace. Un ottimo libro all'altezza della qualità a cui la Etas ci ha abituati. In questo libro viene spiegato come la mente umana non è concepita per fare calcoli statistici, e come spesso si hanno comportamenti irrazionali quando si tratta di denaro.

Per comprendere meglio e velocemente l'argomento guardiamo il seguente esempio proposto da Gary Belsky :

Immaginate che due borse siano riempite, senza che voi guardiate, con lo stesso numero di gettoni. In una borsa i due terzi dei gettoni sono rossi il resto è bianco. Nell’altra borsa le proporzioni sono esattamente opposte: un terzo dei gettoni è di colore rosso, il resto è di colore bianco. Il vostro compito è di capire qual è la borsa con la maggioranza di gettoni rossi e quale con la maggioranza di gettoni bianchi. Ora, dovete pescare una manciata di gettoni dalla borsa A, ad esempio 5 gettoni, e diverse manciate dalla borsa B, ad esempio 30 gettoni. Succede che 4 dei 5 gettoni che avete estratto dalla borsa A sono rossi, mentre 20 dei 30 estratti dalla B sono bianchi.

Quale è la borsa con i gettoni rossi?
Se siete nella media, probabilmente avete pensato che A contiene la percentuale più alta di gettoni rossi perché 80% (4 su 5) dei gettoni estratti era di colore rosso, mentre nella borsa B un meno convincente 66 % (20 su 30) di quelli scelti era di colore rosso. Ma la vostra risposta sarebbe stata forse più giustificata se aveste detto la borsa A. La ragione è che le statistiche ci dicono che quanto più grande è il campione (30 su 5), tanto più affidabile sarà la risposta.

Un esempio concreto  è quello di un viaggiatore che, dopo un episodio di terrorismo, evita di prendere l’aereo, ignorando il fatto che l’automobile è un mezzo di trasporto più pericoloso. Sfortunatamente è proprio ciò che avvenne nell’anno successivo all’attacco terroristico del 2001 al word trade center di NYC; un maggior numero di americani scelse di viaggiare in auto invece che in aereo, e così negli Stati Uniti il numero di morti per incidenti d’auto aumentò notevolmente.

Secondo Kahneman e Tversky la mente umana userebbe delle scorciatoie per risolvere i problemi di giudizio, e chiamano queste procedure con l’espressione “euristica valutativa”.Queste linee guida potrebbero essere istintive se vediamo ad esempio una lunga fila davanti ad un ristorante probabilmente significa che il ristorante è di qualità. Mentre le lunghe file possono essere colpa del servizio lento o della chiusura di altri ristoranti in zona.

Naturalmente durante l’evoluzione umana prendere decisioni con un metodo euristico ha portato bene, si vede l’evoluzione che ha avuto il genere umano nel corso dei secoli. Ma se per la maggiorparte delle volte va bene, in alcuni casi come nelle scelte di economia possono essere obsolete.

Esiste ad esempio una inclinazione a considerare il denaro in maniera diversa a seconda della sua provenienza. Se andiamo al casinò e dopo una serie di colpi fortunati ci ritroviamo a vincere una cifra spaventosamente grande e successivamente perdiamo tutto quello che abbiamo vinto. Non ci sembrà una grande perdita solo perché quel denaro era vinto.Un modo in cui la contabilità mentale può causare guai è la tendenza a trattare il denaro in modo diverso a seconda delle dimensioni del conto mentale nel quale sono registrati.

Ecco un esempio :
Immaginate di andare in un negozio e comprare una lampada che viene venduta a 100 euro. Al negozio scoprite che la stessa lampada è in vendita in un’altra sede, a 75 euro, a cinque isolati di distanza. Andate all’altro negozio per avere lo sconto?
Ora immaginate di andare allo stesso negozio a comprare un’arredamento per il soggiorno, che viene venduto a 1775 euro. Al negozio scoprite che lo stesso arredamento è in vendita a 1750 euro in un’altra sede ma a cinque isolati di distanza. Andate all’altro negozio per avere lo sconto ?

Esiste una preferenza subconscia ad integrare le perdite, ovvero  quando incorriamo in una perdita preferiamo celarla a noi stessi dietro una perdita o una spesa più grande.
La contabilità mentale contribuisce a spiegare uno dei misteri della finanza personale: perché gli individui che non si considerano degli spendaccioni non riescono a risparmiare. Il diavolo, come si dice è nei dettagli. Sebbene molte persone siano consapevoli dei costi quando prendono importanti decisioni finanziarie come l’acquisto di una casa, di un’automobile o di un’elettrodomestico, la contabilità mentale li fa rilassare quando devono fare piccoli acquisti. Il costo di questi acquisti si perde tra le spese più grandi, ad esempio la spesa della settimana. Il problema è che mentre potreste acquistare un’auto o un frigorifero ogni pochi anni, i vestiti, la spesa per alimentari e le bibite vengono comprati ogni settimana. Essere consci di quanto si spende quando si fanno piccoli acquisti è il modo per realizzare grandi risparmi.

Un altro esempio di contabilità mentale :
Immaginate che vi abbiano appena dato 1000 euro e che vi abbiano chiesto di scegliere tra due opzioni. Scegliendo l’opzione A, vincete altri 500 euro, scegliendo l’opzione B, avete la possibilità di lanciare una moneta. Se esce testa, riceverete alri 1000 euro, se esce croce non vincete nulla. Quale opzione scegliete ?

Ora immaginate che vi abbiano appena dato 2000 euro e che vi abbiano chiesto di scegliere tra due opzioni. Opzione A perdete 500 euro scegliendo B avete la possibilià di lanciare una moneta. Se viene testa, perdete 1000 euro, se esce croce non perdete nulla. Quale opzione scegliereste ?

Ancora una volta i ricercatori hanno dimostrato che è più probabile che scegliate l’opzione A, nel primo caso ma B, nel secondo. Si è in pratica disposti a prendersi più rischi se si tratta di evitare le perdite e di essere più prudenti se si tratta di bloccare un profitto sicuro. Questo risultato è uno dei motivi per cui i giocatori d’azzardo spesso aumentano le puntate, quando la fortuna non è dalla loro parte sono quindi disposti a prendersi più rischi per evitare di perdere soldi. Probabilmente, è anche il motivo per cui i prezzi delle azioni, come ha dimostrato Mebane Faber un gestore di portafoglio della cambria Investiment Management hanno oscillazioni molto più marcate quando i mercati sono al ribasso che non al rialzo.

Il motivo di questa differenza nell’atteggiamento mentale puo’ essere trovato in un principio psicologico chiamato “legge di Weber” che prende il nome dal medico tedesco del XIX secolo.

Da wikipedia ecco l’esperimento di Weber :
La scoperta della relazione esistente tra stimolo e percezione è stata fatta da Weber in seguito all'esperimento consistente nell'incrementare di una certa quantità il peso di un oggetto sostenuto da un uomo. La percezione di tale stimolo (l'incremento di peso) è risultata essere tanto meno accentuata, quanto più pesante era l'oggetto. In altre parole, aggiungere 1 kg ad un oggetto il cui peso è di 5 kg risultava essere percepito in maniera differente rispetto ad aggiungere 1 kg ad un oggetto il cui peso è di 30 kg. Le reazioni delle persone ai guadagni e alle perdite mettono in luce una caratteristica molto importante del giudizio umano, e cioè che i giudizzi sono costruiti sul momemento, in risposta a sollecitazioni specifiche, e sono quindi fortemente influenzati dal modo in cui sorgono i problemi o da come vengono posti. Secondo la teoria del prospetto, gli individui soffrono per una perdita più di quanto gioiscano per un guadagno della stessa portata.

Secondo Kahneman e Tverky, la sofferenza è circa il doppio della gioia, il che significa che le persone sentono l’infelicità derivante dalla perdita di 100 euro due volte più fortemente del piacere derivante da un guadagno del medesimo importo. Ecco perchè probabilmente scegliereste un guadagno sicuro di 500 euro nel primo scenario ma rifiutereste una perdita sicura nel secondo.

E’ importante sapere quando lasciare e quando tenere. E’ meglio preoccuparsi maggiormente di non fare una brutta caduta quando ci si arrampica su un albero a cercare i frutti che non del fatto di arrampicarsi tanto in alto; la prima cosa può lasciarvi ben nutriti la seconda può lasciarvi morti.

Ma torniamo agli investimenti. La prospettiva di vedere un investimento in perdita ( e il dolore associato al fatto di rendere definitiva la perdita) ci rende più propensi a stare sulle proprie posizioni e ad assumersi dei rischi. Dopo tutto, fino a quando non si vende veramente una posizione perdente, la caduta dei prezzi è solo una “perdita su carta”. Una volta chiusa la posizione la perdita diventa reale.

Non sempre è ciò che fate a influire sul vostro portafoglio.  Ma spesso è ciò che scegliete di non fare. L’avversione alla perdita e nomerosi altri fattori, in particolare la paura del rimpianto e la tendenza a compiere sempre le stesse azioni contribuiscono al fenomeno che gli psicologi chiamano “paralisi diecisionale” che rende scoraggiante il prendere delle decisioni “attive”.

Anche l’ampia scelta crea problemi. Per quanto siamo abituati a considerare un ampia possibilità di opzioni qualcosa di desiderabile, l’eccesso di opzioni valide su cui scegliere è caua di paralisi decisionale in quanto resterà sempre il dubbio che potevate fare una scelta migliore.

Un altro fenomeno è chiamato “avversione agli estremi” . Detto semplicemente, le persone sono più disposte a scegliere un’ opzione se questa risulta essere intermedia all’interno di un gruppo.

Infine un’ altro comprtamento illogico dimostrato da delle ricerche dal prof. Thaler è il rimpianto dove molte persone pur di evitarlo sarebbero disposte a pagare. In uno studio pubblicato nel 1980 sul Journal of Economic Behavior and organozzation, propose le seguenti ipotesi :

Il signor A ta aspettando in fila per assistere a un film. Quando arriva alla cassa gli viene detto che essendo il centomillesimo cliente ha vinto 100 Dollari
Il signor B sta aspettando in fila in un altro cinema . la persona davanti a lui vince 1000 dollari, essendo il milionesimo cliente. Il  signor b invece vince 150 dollari.

Chi vorreste essere, il signor A o il sognor B ?
Incredibilmente, scrive Thaler molte persone preferirebbero essere nella posizione A

La trappola dell’ ego
L’idea centrale di questo capitolo non è particolarmente incoraggiante: voi probabilmente non siete così brillanti come pensate di essere. Infatti fin dalla sua nascita la psicologia ha prodotto prove su prove della tendenza degli individui a sovrastimare le proprie capacità, conoscienze e competenze. Le persone rimangono eccessivamente sicure di loro stesse perché ricordano per convenienza, i loro successi, ma dimenticano o rimuovono i loro fallimenti. Ci sono forze psicologiche che possono farci memorizzare le nostre vittorie più delle sconfitte. Una di queste è chiamata “inclinazione al giudizio retrospettivo”. Tetlok, lo psicologo che aveva raccolto le previsioni degli “esperti” rilevò una tendenza : essi distorcevano sistematicamente la probabilità che avevano assegnato alle prprie previsioni, “ricordando” che avevano assegnato una probabilità più alta a eventi che in seguito accaddero, e una più bassa a quelli che non erano accaduti. Jason Zweig nel suo libro  your money and you brain raccomanda di mettere per scritto gli investimenti sballati o le spese sconsiderate. Tenerli a portata di mano e di ripassarli in rassegna, per ricordarvi di essere umili ed eqilibrati.

Conclusioni

Per concludere le modalità con le quali le emozioni influiscono sulle vostre decisioni sono più numerose di quanto immaginate. I progressi nello studio delle emozioni e il fiorire di un nuovo campo di ricerca denominato “neuroeconomia” sono giunti a conclusioni molto valide circa le modalità con le quali i nostri istinti primordiali influiscono sui nostri processi mentali razionali.

Nelle questioni finanziarie, molte delle reazioni istintive derivano dal cosiddetto “startle reflex”, questa euristica ci consente di elevare il nostro livello di consapevolezza ed urgenza per proteggerci da attacchi di ogni genere. Si tratta di una caratteristica preziosa del comportamento, ma essa può interferire con il pensiero razionale. Una delle strategie per evitare reazioni emotive ed impulsive è quella di prevedere gli scenari possibili soprattutto i peggiori e le mosse che vanno compiute successivamente. Il fatto di pianificare tali “sorprese” spesso ci consente di mitigarne gli effetti, facendo di voi persone dotate di maggior raziocinio.

Maurizio Michele Zuzzaro

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