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Sempre più ricchi, sempre più poveri

Effetto San Matteo: perché il vantaggio genera altro vantaggio
Autore Rigney Daniel

“a chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha”(Matteo, 13,12)

Nella nostra cultura si riconosce comunemente che i ricchi tendono a diventare più ricchi, e che per fare i soldi ci vogliono dei soldi. In questa verità, certo non c’è nulla di particolarmente sorprendente nell’esistenza degli effetti in sè e di per sè. Questo non toglie che Daniel Rigney abbia sviluppato un valido saggio esplicativo che racchiude e diversifica gli effetti nei vari ambiti della vita sociale.

L’espressione “effetto San Matteo” è stata coniata dal sociologo della Columbia University Robert K.Merton per individuare la tendenza di certi vantaggi iniziali a cumularsi e amplificarsi come una palla di neve fatta rotolare su una superficie scoscesa. Per spiegare meglio il fenomeno, Daniel Rigney ricorre alla parabola moderna del Monopoli, ben presto si assiste alla formazione di grandi disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza. Pur nelle tipiche incertezze del gioco i giocatori più ricchi tendono ad arricchirsi di più e i poveri a impoverirsi sempre di più. Il più ricco in assoluto monopolizzerà la totalità delle risorse azzerando quelle degli altri.

Supponiamo che un numero venga fatto crescere sulla base della regola del quadrato
5x5 = 25 un numero ben più grande della fonte
0,5 x 0,5 = 0,25 un numero ben più piccolo della sua partenza

La maggior parte di coloro che vivono in società industriali avanzate non sono né molto ricchi né molto poveri, ma si collocano in un’ampia zona grigia intermedia. Se giochiamo bene le nostre carte, sfruttando i vantaggi, o se siamo semplicemente fortunati, l’effetto san Matteo potrebbe infilarci in una spirale ascendente che porta a ulteriori vantaggi. Per contro se giochiamo male le nostre carte, o se eventi imprevisti, come una crisi economica, problemi di salute o una crisi familiare subentrano improvvisamente nella nostra vita, la sua potente risacca potrebbe trascinarci verso il basso . A volte nè i nostri vantaggi nè i nostri svantaggi sono abbastanza consistenti da mettere in moto una spirale ascendente o discendente, per cui ci ritroviamo in una sorta di pareggio. In cui gli effetti si annullano a vicenda. Ma coloro che vivono in questa ampia zona grigia sono continuamente esposti all’inatteso, all’imponderabile.

In qualunque società moderna, la probabilità di passare dalla povertà alla ricchezza esiste effettivamente, e si potrebbero citare aneddoti accuratamente selezionati per provare che accade di frequente. In realtà però, la probabilità di passare dalla povertà alla ricchezza o dalla ricchezza alla povertà è veramente minima rispetto di passare dalla ricchezza a ulteriore ricchezza o dalla povertà ad una povertà ancora più estrema.Si sta ragionando in termini di probabilità e non di certezze assolute

Nella tecnologia

Si osservano che le nuove invenzioni sono frequentemente ricombinazioni di invenzioni già in essere. Dunque più è alto il numero di nuove invenzioni preesistenti, più è alto il numero delle nuove invenzioni.

I processi autocatalitici potrebbero aiutarci a comprendere gli elevati tassi di innovazione che si riscontrano attualmente nell’ information tecnology . pensate alla vertiginosa ascesa di Microsoft a partire dagli anni ottanta o di Google o più recentemente di Facebook. Il vantaggio tecnologico genera altro vantaggio attraverso un processo di feedback positivo simile all’effetto San Matteo o quello che gli economisti chiamano “fenomeno dei ritorni crescenti”

In Economia

Vantaggio ereditario. C’è anzitutto il meccanismo del vantaggio ereditario. Mark Twain diceva in una battuta di aver scelto bene i suoi genitori. La posizione sociale di nascita incide sostanzialmente sulle successive chance. Non siamo noi a scegliere le carte che ci vengono distribuite nella vita, anche se abbiamo un certo controllo su come le giochiamo. Nicolò Machiavelli (1532) affermava che la vita è una combinazione di fortuna e virtù e concorrono più o meno in egual misura, a determinare la nostra vita. Nella cultura americana, si tende spesso a esagerare il ruolo della virtù e a sottovalutare il ruolo della fortuna nel determinare l’andamento della vita. Molti credono ancora al mito culturale del “self-made man”, come se ciascun individuo potesse veramente creare il proprio destino in un vuoto sociale. I vantaggi o gli svantaggi che ereditiamo, non solo sul piano economico ma anche sul piano genetico, familiare e culturale contribuiscono a formare la nostra identità successiva.

Interesse composto e ritorno dell’investimento

È dimostrato che i poveri pagano spesso un prezzo più elevato per acquistare gli stessi beni e gli stessi servizi in generale, e i mutui in particolare. Molti si ritrovano perciò coinvolti in spirali finanziarie discendenti da cui rischiano di non uscirne mai.

Interesse Composto

FIG 1 Interesse Composto

Debito Composto

FIG 2 Debito Composto


Pratiche di promozione e retribuzione

Gli indicatori usati convenzionalmente in economia come il coefficiente Gini, non interpretano il crescente divario tra il reddito della segretaria e il capo, perché il rapporto numerico tra i due stipendi resta invariato. Lo cambia però in termini assoluti
Le sempre maggiori ineguaglianze che si determinano tra chi sta in cima alla scala economica e chi sta alla base creano una società di contrasti fortissimi. A un estremo ci sono coloro che svolgono lavori umili, al minimo sindacale e la vita si riduce a una lotta quotidiana per la sopravvivenza.

All’altro estremo ci sono coloro i cui livelli retributivi appaiono pressoché incomprensibili, in quella che Frank e Cook (1996) hanno definito “la società in cui il vincitore prende tutto”. Questi autori affermano che un ceto elitario di dirigenti aziendali, atleti, personaggi dello spettacolo e altri privilegiati compete attualmente a livello nazionale ed internazionale in mercati dove il vincitore prende tutto o per meglio dire, in mercati nei quali chi sta in cima ottiene una quota assurdamente sproporzionata.

Vantaggi Negoziali

L’effetto San Matteo si verifica anche nei processi negoziali in cui coloro che godono di posizioni avvantaggiate possono strappare le condizioni favorevoli a coloro che si trovano in condizione di svantaggio. Immaginate il caso di una persona svantaggiata dal punto di vista finanziario o educativo che cerca un lavoro per dar da mangiare alla sua famiglia. Critici sociali come Ehrenreich (2001) e Shipler (2005) hanno la capacità di dare un volto alla dinamica sostenuta dalla povertà. Shipler cita il caso di Caroline:

“ le persone che ricevevano delle promozioni avevano generalmente qualcosa che Caroline non aveva: avevano i denti”. Caroline aveva perso i denti perché non poteva permettersi cure odontoiatriche adeguate. Se non fosse stata povera, non avrebbe perso i denti, e se non avesse perso i denti forse non sarebbe rimasta povera.

La mancanza di cure adeguate e di una corretta nutrizione, di titoli scolastici, di mezzi di trasporto, di un abbigliamento e di un aspetto socialmente approvati e di competenze sociali e linguistiche, può impedire drammaticamente di sfuggire alla povertà.

Non si può separare l’economia dalla politica; esse sono così strettamente interconnesse che vediamo spesso un vantaggio economico trasformarsi in un vantaggio politico, e viceversa. La ricchezza potrebbe consentire agli attori politici di investire soldi nell’accumulazione di potere ed influenza attraverso il contributo strategico alle campagne elettorali, costose campagne mediatiche e così via.

A sua volta il potere politico potrebbe consentire agli attori di promuovere o prevenire leggi favorevoli o contrarie ai loro interessi. In questo modo il vantaggio economico può accrescere il vantaggio politico, e il vantaggio politico può rafforzare il vantaggio economico in un ciclo senza fine.

Pur essendo concettualmente distinti l’uno dall’altro, il capitale economico, il capitale culturale, il capitale simbolico, il capitale sociale non sono in pratica indipendenti l’uno dall’altro. Il denaro permette di acquistare una certa quantità di potere, di prestigio e di relazioni sociali e analogamente, le forme non economiche di capitale si possono investire spesso con modalità che generano dividendi economici.

Maurizio Michele Zuzzaro

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