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Ruth Barrons Roosevelt

Il Trading senza "EGO"

Nella attività di Trading c'è un punto sul quale è importante non sbagliare: il concetto che il trader ha di se stesso come persona deve essere tenuto distinto dal Trading. Ciò che siamo come persona viene ben prima del primo pensiero sul Trading e ciò che saremo come persona si estenderà ben oltre il nostro Trading. Quando leghiamo al Trading il valore personale non solo l'autostima ne risulta danneggiata, ma l'attività di Trading è sabotata.

Ricordate gli smisurati Ego di certi traders che hanno portato loro stessi e chi era associato con loro alla rovina. Nicholas Leeson ha fatto cadere la Barings Bank. Victor Niederhoffer ha portato il suo fondo verso il deficit. John Merriweather ha minacciato la salute del sistema bancario USA scommettendo più di 50 volte il suo capitale nella convinzione che le sue strategie avrebbero funzionato, che era in grado di prevedere senza errore la direzione dei mercati dei Bonds. C'è uno schema tipico in tutti questi casi: un successo che per un po' sembra reale, poi una caduta, sia per se stessi che per quelli che hanno seguito ciecamente.

Citando Wayne Dyer: Non si può sperimentare la vera libertà finché non si è imparato a tacitare l'Ego e uscire dalla esclusiva focalizzazione su noi stessi. Nel suo meraviglioso libro, Pit Bull, Marty Schwartz racconta diverse storie delle volte in cui perse denaro perché il suo Ego si mise in mezzo. Queste sono le sue conclusioni:

L' ho già detto e lo ripeto, perché non può mai essere sottolineato abbastanza: il cambiamento più importante nella mia carriera di trader avvenne quando imparai a SEPARARE IL MIO EGO DALLE OPERAZIONI DI BORSA. Il Trading è un gioco psicologico. La gente pensa di giocare contro il mercato, ma il mercato se ne infischia. In realtà sta giocando contro se stessa. Bisogna finirla di volere che le cose accadano per provare a noi stessi che non abbiamo sbagliato.

Ascoltate soltanto ciò che il mercato vi dice in questo momento. Dimenticate ciò che pensavate vi stesse dicendo cinque minuti fa. Il solo obiettivo del Trading non è di provare che eravate nel giusto ma di sentire suonare il campanello degli incassi.

Poiché il Trading è un gioco incerto di probabilità composto di processi inaffidabili, un Ego ipertrofico o un Ego fragile possono facilmente esserne schiacciati. La difesa dell'Ego consuma preziose energie, distorce la percezione, e, prima o poi, distrugge il Trading. Se la vostra autostima sale o scende a seconda dei risultati del Trading sia voi che il vostro Trading siete in difficoltà. Il concetto di sé deve essere solido e stabile e non dipendente dall'investimento in corso, da quello appena concluso o dal prossimo. Quando ci accingiamo ad operare in Borsa dobbiamo lasciare il nostro Ego fuori della porta. Il Trading è incertezza. Se aggiungiamo l'incertezza della nostra immagine di noi stessi alla miscela dell'imprevedibile che è tipica del Trading prima o poi ci troveremo in difficoltà.

Ecco alcuni tipici sintomi di Trading "egotizzato":

• Non inserire gli stop.(L'Ego non vuole che si dimostri che ha sbagliato)


• Esitare prima di cominciare un'operazione. (L'Ego vuole essere rassicurato prima di cominciare


• Investire eccessivamente. (L'Ego vuole dare una prova importante di se stesso)


• Rimanere incollati ad una operazione. (L'Ego si è intrecciato con l'operazione e sta resistendo per la sua vita. Non riesce a tagliare via, non vuole ammettere di aver sbagliato)


• Mediare una operazione in perdita. (L'Ego scava la fossa ancora più profondamente nel disperato tentativo di uscirne)


• Realizzare il profitto troppo presto (L'Ego ha bisogno di una pacca sulla spalla)


• Come facciamo a separare l'Ego dal Trading? Come evitiamo di personalizzare il Trading?

Un primo modo è di costruire dei sani confini tra noi e il nostro Trading. Non è solo vero il detto "buoni recinti fanno un buon vicinato", buoni confini fanno anche buoni traders.
Un confine pone dei limiti, distingue, ci informa su ciò che fa parte di noi e ciò che non siamo noi, rende quindi chiara la distinzione tra noi e gli altri, ci dice dove una cosa termina e un'altra comincia. Distingue tra passato, presente e futuro. Ci fa riconoscere che le idee, i valori, i sentimenti di un altro non sono necessariamente i nostri.


Un confine è flessibile e permeabile. Lascia che le informazioni passino avanti e indietro. Ci consente di ascoltare attivamente senza dover necessariamente far nostre le opinioni di qualcun altro e senza sentirci costretti a imporre le nostre opinioni all'altra persona.
Nel Trading un confine traccia la distinzione tra noi e il nostro Trading, tra un'operazione e l'altra, tra un'operazione e il resto del nostro Trading.

Un trader potrebbe vedere il segnale di acquisto e prima di poter procedere sentire una voce che dice "E se mi sbaglio?"


Immediatamente si sentirebbe frustrato e svalutato. La conseguenza sarà veder passare l'opportunità, impedito dalla vulnerabilità del suo Ego. Avrebbe avuto bisogno di un confine tra la sua autostima e il risultato del Trading, tra la sua autovalutazione e il fatto di fare qualcosa di sbagliato. Con questo confine avrebbe potuto darsi il permesso di non dover sempre essere nel giusto.

Un altro trader venne una volta da me. Aveva fatto diciannove operazioni vincenti di fila. La tensione stava crescendo ed era più teso di un tamburo quando lo vidi. Mi sono congratulata per i suoi recenti successi e gli ho chiesto cosa ci sarebbe stato di tanto terribile se avesse perso la prossima operazione. Mi disse "Perderò la mia autostima, e senza autostima non si è nessuno". Che situazione insostenibile! Il suo concetto di sé stava cavalcando il risultato del prossimo investimento. John aveva bisogno di un chiaro confine tra sé e il suo Trading. Aveva bisogno di sapere che il suo ego sarebbe rimasto intatto, qualsiasi cosa fosse successa al suo Trading.

Un sano confine vi fa conoscere la differenza tra i vostri affari e voi stessi, tra il vostro Trading e voi stessi. Voi siete molto più dei vostri affari, molto più del vostro Trading. Un confine vi informa anche che i risultati di una operazione non vanno confusi con i risultati del vostro Trading in generale. Il confine vi guida a riconoscere la differenza tra passato, presente e futuro.

Un altro modo per inserire un po' di distanza tra voi e il vostro Trading è di guardarlo da prospettive diverse, questo vale anche nelle vostre relazioni con altre persone.
Nella maggior parte delle interazioni con gli altri ci sono tre distinte posizioni percettive.

La "nostra" posizione, dalla quale vediamo attraverso i nostri occhi, sentiamo la nostra voce dall'interno, proviamo le nostre sensazioni, manteniamo le nostre convinzioni e facciamo le nostre interpretazioni dei fatti. La maggioranza di noi vive la vita in questa posizione, questa è la posizione che ci appassiona. Qui c'è il succo della vita. Da questa posizione abbiamo però accesso ad alcune informazioni, ma non a tutte.

La posizione "dell'osservatore", è quella dell'osservatore neutrale, del testimone imparziale. E' una posizione dissociata, da qui vediamo noi stessi e l'altra persona. Qui abbiamo il ruolo dello spettatore mentre ascoltiamo noi stessi e il nostro interlocutore. Come osservatore avremo il commento di una terza parte, una vista imparziale. Ma rimanendo troppo a lungo in questa posizione finiremo per assumere i modi di un animale a sangue freddo.

La posizione "dell'altro", ci dà il punto di vista dell'interlocutore. Qui si vedono le cose attraverso gli occhi dell'altro, si provano le sue sensazioni, si entra nelle scarpe dell'altro. Questa posizione ci consente di identificarci con l'interlocutore. A vivere troppo a lungo in questa posizione si rischia di bloccarsi nella posizione del "portiere".

Andando nella posizione dell'osservatore si guadagna in prospettiva e neutralità.
Alcuni traders di successo si pongono in questa posizione quando operano. Se vi sentite troppo coinvolti in una operazione spostatevi in questa posizione e guardate da questa prospettiva.

Alla conclusione di un'operazione di Borsa o a fine giornata, date un'occhiata al vostro Trading dalla posizione del testimone imparziale.
Potete anche guardare il vostro Trading con gli occhi di un'altra persona, per esempio un trader professionista, un coach, un trader che ammirate. Cosa direbbe questa persona? Cosa penserebbe? Se ci fosse un consiglio da dare, quale consiglio vi darebbe?

L'Ego impone di separarsi da tutto il resto. Voglio raccomandarvi un esercizio che vi aiuterà invece a sperimentare la vostra comunione con l'universo e ad uscire dall'egocentrismo.
Andate a passeggiare, io preferisco andare sul molo del porto di New York, guardate attentamente un albero, una pianta, una nuvola, un'onda, un fiore o qualsiasi altro oggetto come una roccia, un marciapiede, una panca.

Notate la sua forma e lo spazio che occupa. Diventate l'oggetto e provate l'esperienza di sentire voi stessi occupare quello spazio. Continuate a farlo con forme diverse: dopo un po' proverete un meraviglioso senso di libertà ed energia.

Ruth Barrons Roosevelt

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