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Rubrica "Appunti & Disappunti" di Maurizio Zuzzaro

 

Giocati dal Caso

Il ruolo della fortuna nella finanza e nella vita

Il ruolo della fortuna

Questo libro parla dell' “illusione del controllo”, il rifiuto di riconoscere il contributo della fortuna nei nostri successi. Anche il settore finanziario si rifiuta di riconoscere questo rumore, la volatilità naturale del mercato viene scambiata per il segnale, e quindi pura fortuna viene scambiata per abilità.

Se si mette un numero infinito di scimmie di fronte a delle macchine da scrivere e si lascia che battano a piacere sui tasti, c’è la certezza che una di loro produrrebbe una versione esatta dell’Iliade o di un trading systemdalle performance eccezionali. Allo stesso modo possono nascere trader discrezionali che hanno successo non per proprie capacità ma solo per fortuna.

Gli idioti fortunati non hanno il minimo sospetto di essere tali: per definizione, non sanno di appartenere alla categoria. Nassim racconta molto bene il ruolo che ha giocato il caso nella definizione degli standard delle tastiere :

“Si porta spesso l’esempio della tastiera QWERTY per descrivere le dinamiche perverse che in un’economia possono portare al successo o al fallimento, e per illustrare come il risultato finale sia spesso quello meno meritevole. La disposizione delle lettere sulle tastiere è un esempio di successo del metodo peggiore. L’ordine delle lettere sulla tastiera è infatti determinato in modo non ottimale, tanto non ottimale da rallentare la digitazione piuttosto che facilitarla, e questo allo scopo di evitare di incastrare i pestelli, una preoccupazione importante in tempi meno elettronici di questi. Di conseguenza, quando si cominciarono a produrre macchine da scrivere migliori ed elaboratori di testi computerizzati, si fecero molti tentativi di razionalizzare la tastiera, ma senza successo. Tutti avevano imparato a scrivere su una tastiera QWERTY, e le loro abitudini erano troppo radicate per poterle cambiare. Proprio come la propulsione spiraliforme di un attore nel mondo della fama, la gente sostiene e ripete quello che altra gente fa. Imporre a questo processo una dinamica razionale sarebbe superfluo, anzi, impossibile. Questo fenomeno è detto “dipendenza dell’esito dal percorso”, e ha frustrato molti tentativi matematici di modellare i comportamenti.”

L’irrazionalità e le distorsioni cognitive

L’economista Robert Lucas ha tirato un duro colpo all’econometria sostenendo che, se le persone fossero razionali, allora la loro razionalità li porterebbe a individuare nel passato le regolarità prevedibili e ad adattarvisi, in modo tale che l’informazione passata sarebbe completamente inutile per prevedere il futuro (l’argomento, espresso in una forma molto matematica, gli ha fatto ottenere il premio Nobel per l’economia).

E’ un interessante problema genetico per via del quale ci piace esprimere idee logiche e razionali, ma non proviamo necessariamente piacere nel metterle in pratica. Per quanto suoni strano, questo fenomeno è stato scoperto solo molto di recente, non siamo geneticamente adatti a essere razionali e ad agire razionalmente: siamo semplicemente adatti a massimizzare la probabilità di trasmettere i nostri geni in un dato ambiente naturale

Il nostro cervello è stato cablato con distorsioni che possono ostacolarci in ambienti più complessi, ambienti che richiedano una più accurata valutazione delle probabilità. Diverse discipline concorrono quindi a giustificare le nostre distorsioni cognitive, la cui rilevanza diminuisce la nostra razionalità, intesa sia come insieme coerente di valutazioni (libero cioè da contraddizioni logiche) sia come comportamenti che con quelle valutazioni sono compatibili.

Daniel Kahneman e Amos Tverski, ricercatori di psicologia la cui specialità è stata scoprire le aree nelle quali gli esseri umani non fanno uso del pensiero razionale e non seguono il comportamento economico ottimale. I due ci hanno insegnato molto sul modo in cui percepiamo e gestiamo l’incertezza. Le loro ricerche, condotte nei primi anni settanta su una popolazione di studenti e professori, hanno mostrato che non comprendiamo correttamente le probabilità. Hanno inoltre evidenziato che, nei rari casi in cui le comprendiamo, non sembriamo tenerne conto nei nostri comportamenti.

A proposito di razionalità. Un incredibile esperimento dimostrò come anche gli animali siano superstiziosi come gli uomini. Skinner nel 1948 congegnò un meccanismo elettrico in modo tale da consegnare casualmente il cibo agli uccelli affamati per studiarne l’ atteggiamento. Il comportamento degli uccelli fu sbalorditivo. In conseguenza dei loro innati macchinari statistici, tutti gli uccelli sviluppavano un rituale specifico che si era progressivamente fissato nel loro cervello come connesso al cibo. Svilupparono un comportamento estremamente sofisticato, una sorta di danza della pioggia, altri giravano la testa in senso antiorario; letteralmente questo problema ha un’estensione più preoccupante: non siamo fatti per vedere le cose in modo indipendente l’una dall’altra. Quando osserviamo due eventi A e B, è difficile non assumere che A causi B, B causi A, o che entrambi si causino a vicenda. La nostra distorsione consiste nello stabilire immediatamente un nesso causale.

L’econometria  è parte dell'economia che studia i processi economici, utilizzando modelli matematici e metodi statistici. Forse, gran parte dell’econometria potrebbe essere inutile: molto di quello che sanno gli statistici che si occupano di finanza è privo di valore. Studiare i mercati europei degli anni novanta sarà senza dubbio di grande aiuto per gli storici; ma che tipo di inferenza possiamo trarne ora che la struttura delle istituzioni e dei mercati è cambiata così tanto?

Questione di percezioni
alcuni economisti comportamentali stimano che l’effetto che una operazione sbagliata possa essere fino a 2,5 volte più grande di una operazione in guadagno, e causa quindi un deficit emotivo. Alla lunga i trader finiscano per consumarsi, e le loro emozioni vengano prosciugate dalla serie di dolori che devono sopportare. La gente non si rende conto che il successo consiste principalmente proprio nell’evitare le perdite, più che nel cercare profitti.

Da filosofo quale è, Nicolas affronta anche tematiche come possiamo essere più felici. Cita il caso della moglie di un importante avvocato di NYC con un reddito netto superiore ai 500.000 $ netti all’ anno, infelice perche viveva a contatto con persone nel proprio palazzo decisamente più ricche della sua famiglia e  le facevano pesare la differenza di status.

L’auto-contraddizione condizione essenziale per un trader ma negativa per la società

L’auto-contraddizione è ritenuta vergognosa ci si aspetta che rimaniamo fedeli alle nostre opinioni, altrimenti diventiamo dei traditori.

Uno dei migliori trader che abbia incontrato nella mia vita, Nigel Babbage, ha l’eccezionale caratteristica di essere, nella formulazione dei suoi giudizi, completamente privo di qualsiasi dipendenza dal passato. Non è assolutamente imbarazzato se compra d’impulso una valuta solo poche ore dopo aver espresso un’opinione decisa sulla sua debolezza futura. Cosa gli ha fatto cambiare idea? Non si sente obbligato a spiegarlo.

La persona nota più chiaramente dotata di questo tratto è George Soros. Uno dei suoi punti di forza consiste nel rivedere le proprie opinioni piuttosto rapidamente, e senza il minimo imbarazzo.

C’è un semplice test che permette di definire la dipendenza delle opinioni dal passato. Si immagini di possedere un dipinto pagato ventimila dollari che, grazie alle favorevoli condizioni del mercato
dell’arte, ne vale ora quarantamila. Se non possedeste il dipinto, lo comprereste al prezzo corrente?

Se non lo fareste, allora siete sposati alla vostra posizione. Non c’è ragione razionale per tenere
un quadro che non comprereste al prezzo attuale di mercato; si tratta solo di un investimento emotivo. Molti sposano le proprie idee fino alla tomba. Si dice che le opinioni dipendono dal passato se la sequenza delle idee è tale da essere dominata dalla prima. Abbiamo motivo di credere che, per ragioni evolutive, possiamo essere programmati per essere leali alle idee in cui abbiamo investito tempo. Si pensi alle conseguenze dell’essere un buon trader al di fuori dell’attività di mercato, e del decidere ogni mattina se rimanere con il partner o di lasciarlo per un migliore investimento emotivo da qualche altra parte. O si pensi a un politico in campagna elettorale, così razionale da cambiare idea su un certo argomento a causa di nuovi dati, e passare da un partito all’altro.

Se questo fosse vero, gli investitori razionali che valutano le proprie scelte in modo giusto sarebbero una stranezza genetica, forse una mutazione rara. Alcuni ricercatori hanno scoperto che un comportamento esclusivamente razionale è negli umani il segno di un difetto dell’amigdala; il sintomo che il soggetto in questione è, letteralmente, uno psicopatico.

Ho raccolto alcune frasi del libro che maggiormente mi hanno fatto riflettere :

 

“Questo è il mio piano B: continuare a guardare verso la posizione della mia tomba. Un Cigno nero non può distruggere così facilmente un uomo che ha un’idea della sua destinazione finale.”

“nessun’altra professione dei nostri tempi, che non sia illegale, può essere così priva di noia come quella del trader.”

“Gli uomini hanno bisogno di trasformare ostacoli in nutrimento, proprio come fa il fuoco.”

“le raccomandazioni del tipo «Non fare» sono empiricamente più robuste. Come puoi vivere a lungo? Evitando la morte.”

“Gli idioti fortunati non hanno il minimo sospetto di essere tali: per definizione, non sanno di appartenere alla categoria.”

“A volte i dati di mercato diventano una trappola: mostrano l’opposto della loro vera natura, spingendo a investire nel titolo o a valutare erroneamente i rischi. Le valute che esibiscono la più grande stabilità storica, per esempio, sono quelle a maggior rischio di crollo.”

“Un trader che non abbia una condizione che gli faccia cambiare idea secondo me non è un trader”

“Ragionare non dà sollievo, e come trader so quanto siano infruttuosi questi sforzi di ragionare contro le proprie inclinazioni”

“È bene ricordare che nessuno accetta il caso come causa del proprio successo, ma solo del proprio fallimento.”
“Si dice che i venditori di opzioni mangiano come uccellini e vanno in bagno come elefanti.“

“La vera epifania della mia carriera nella casualità è avvenuta quando ho capito di non essere né abbastanza intelligente, né abbastanza forte per cercare di combattere le mie emozioni.

“E’ emozionalmente più difficile rifiutare un’ipotesi che accettarla (errori detti rispettivamente del primo e del secondo tipo), molto difficile davvero, se abbiamo adagi come felix qui potuit cognoscere causas (“felice chi è in grado di comprendere le cause”).”

Maurizio Zuzzaro

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