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Trader d'Italia

Persone normali risultati eccezionali

Scrivere un'introduzione a un libro articolato come questo non è un'impresa facile. Sintetizzare il pensiero di quattordici eccellenti trader - alcuni dei quali consacrati campioni di una delle attività professionali più attraenti del momento - è un compito decisamente arduo. Potrebbe non esserci nulla da aggiungere. forse sono solo bravi e basta. Oppure, a costo di voler esprimere comunque un'opinione, si rischia di cadere nel banale. In ogni caso, avendo avuto l'onore di raccogliere, rileggere e sistematizzare questi contributi, non mi sottrarrò all'onere che ne deriva.

Ma cosa dire dei nostri "mostri"? Quale loro aspetto presentare al lettore, che forse si aspetta di trovare in questo libro un elenco di tecniche segrete, trucchi del mestiere o "dritte" sicure? Partiamo dall'inizio: si tratta di persone normali, più o meno come noi. Come me che scrivo, come voi che leggete. Probabilmente guadagnano di più. ma fin qui niente di strano. Probabilmente si divertono più di noi nel loro "lavoro", e anche in questo caso nulla di eccezionale. Ma certamente sono più liberi: nel trading non ci sono padroni, capi, obblighi, riunioni. Ed è questo aspetto la libertà - che sembra essere una delle costanti nell'approccio che i nostri magnifici quatordici hanno rispetto al trading.

Ovviamente il lato economico non va sottovalutato, anzi, ma il vero movente è il desiderio di realizzarsi da sé, senza piegarsi agli inevitabili compromessi che il mondo del lavoro richiede. E questo desiderio di autodeterminazione totale li ha portati ad affrontare il trading nell'unico modo che alla prova dei fatti - si rivela vincente. Il trading per loro è una professione, un'impresa, un'azienda. Sono imprenditori di se stessi nel mercato più competitivo che ci sia. Più d'uno di loro ribadisce un concetto: "se sei bravo sopravvivi, altrimenti sei out". Nel trading davvero non contano le conoscenze, le "spintarelle", le raccomandazioni o i compromessi che quasi tutti i percorsi di carriera richiedono.

I trader sono padroni di se stessi e sulle loro spalle caricano la totale responsabilità del proprio successo professionale. Nel trading non ci sono scuse: non c'è la recessione, non c'è il concorrente scorretto, non c'è la gara d'appalto da vincere, non c'è un capo al quale addossare la colpa di decisioni sbagliate.

Ma allora il trader è solo? Il trader è un guerriero che lotta in una battaglia senza fine contro tutti? E ancora, il trader è egoista? Desidera tenere per sé ciò che ha faticosamente imparato o è disposto a condividerlo? L'esperienza ci insegna che i trader non sono essere solitari e isolati, sono piuttosto un gruppo, una gilda, una comunità. Molti dei trader intervistati in questo libro sono anche amici, si frequentano, condividono riflessioni e si conoscono al punto da individuarsi reciprocamente nell'anonimo book di un titolo o di un covered.

In altri termini, non sono concorrenti l'uno dell'altro, non devono sconfiggersi a vicenda, l'unico obiettivo del loro trading è il mercato.

Tuttavia, se guardiamo alle loro performance, non possiamo non avvicinarle almeno concettualmente al miracolo. sembra la moltiplicazione dei pani e dei pesci: parti con venti milioni e poco dopo sei miliardario. E così inizia l'incubo, la necessità di giustificare a se stessi la propria incapacità di raggiungere simili risultati: e allora Capecce diventa uno che sa qualcosa che gli altri non sanno, che ha accesso a chissà quali informazioni o tecniche riservate. Lo stesso dicasi per Borsi, Ciavarella o Foti.

Le persone normali che fanno cose normali non tollerano
che altre persone normali facciano cose eccezionali. Ed ecco cosa sono i "mostri" di Tomasini: persone normali che fanno cose eccezionali. Cose che forse noi non saremo mai in grado di fare. eppure Capecce, Borsi, Foti hanno due occhi e due mani, proprio come noi. E come noi hanno letto gli stessi libri, hanno probabilmente le stesse piattaforme di trading, e magari operano proprio con la nostra Sim.

E la domanda che tutti ci poniamo, in qualità di lettori o di trader aspiranti e non, è la seguente: "potremo mai ottenere simili risultati? Potremo mai eguagliarli? Potremo
mai vivere di trading?"

La risposta non è semplice ma c'è. Ed è nelle pagine che seguono, così come nelle stesse pagine si trovano le semplici strategie e i banali "segreti" del mestiere dei Top Trader d'Italia. Persone come noi, che realizzano ciò che noi sogniamo solamente.


Michele Maggi

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