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Le frodi nell'ambito degli Edge Fund

7.3.4 Il contratto siglato tra Comune e arrangers

L’operazione di rifinanziamento attuata dall’ente è stata realizzata attraverso un’emissione obbligazionaria “bullet”, ovvero con rimborso complessivo del capitale in un’unica soluzione alla scadenza, vale a dire nel 2035. In base alle proposte ricevute dagli arrangers, il Comune ha ritenuto che tale scadenza fosse quella ritenuta più interessante dagli investitori istituzionali ai quali l’Amministrazione intendeva rivolgersi con l’emissione del prestito obbligazionario.

Dalla delibera della Giunta n. 1511, in data 21 giugno 2005, si è potuto notare che la scelta dell’amministrazione è stata motivata dall’esigenza di cogliere “le migliori opportunità di mercato in sede di collocamento e, quindi, in definitiva di pagare un tasso particolarmente basso rispetto alle condizioni di tasso del momento, poiché l’operazione è stata chiusa ad un tasso equivalente a quello dei Buoni del Tesoro Poliennali – BTP, maggiorato di 3 base points, equivalente, al momento della definizione dei contenuti dell’operazione, al tasso fisso del 4,019%. Il titolo obbligazionario, così come strutturato e in ragione del merito di credito dell’emittente, è stato valutato dall’agenzia di rating Standard & Poor’s, che ha assegnato un merito di credito pari ad AA-.

Il 29 febbraio 2008, l’Amministrazione comunale ha illustrato il contenuto dell’operazione e indicato le ragioni che avevano giustificato le singole scelte, precisando che era stato intendimento dell’ente effettuare l’operazione nel pieno rispetto della normativa di riferimento, con specifico riguardo all’art. 41 della legge n. 448 del 28 dicembre 2001 poiché, in particolare, il Comune di Milano si è impegnato a costituire il fondo necessario per il rimborso del capitale alla scadenza, mediante il versamento alle Banche Arrangers dell’intero importo del bond in base ad un piano di accumulo prestabilito che è partito nel 2006 e terminerà nel 2035 e che prevede la divisione del versamento in quattro quote eguali a ciascun intermediario finanziario.

A loro volta le Banche Arrangers si sono impegnate a versare al Comune, in unica soluzione alla scadenza del 2035, il totale dell’ammontare necessario per rimborsare il debito nei confronti degli obbligazionisti.

In conclusione, in merito alla parte capitale, le parti hanno previsto un piano di accumulo con il quale il Comune accantonava i mezzi finanziari per ripagare a scadenza l’intero ammontare del debito, mediante quattro fondi costituiti con il versamento di quote annuali presso ciascun intermediario ed ognuno di essi ha assunto l’obbligo di restituire nel 2035, non in via solidale, ma ciascuno per la propria parte, il capitale, pari complessivamente ad euro 1.685.000.000, necessario per estinguere il prestito obbligazionario.

Sansoldo Fabrizio

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