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Francesco Caruso -28 Febbraio 2011

Atmosfera Zero

Atmosfera Zero è un buon film thriller-fantasy dell’81, con un bravo Sean Connery che viene mandato a scoprire il motivo di una inspiegabile pazzia collettiva nelle miniere di titanio di uno dei pianeti di Giove. Cosa c’entri questo con le borse è presto detto: una settimana di (finora modestissima, a parte qualche caso particolare) correzione ha scatenato un livello di emozionalità inspiegabile, che posso personalmente testimoniare dal numero ingestibile di mail – alle quali come sempre prima o poi cerchero’ di rispondere – che sono arrivate sul mio sito. Indaghiamo cause e effetti. Ogni correzione ha una causa scatenante, spesso ab origine piccola: qui ce n’é una persino troppo consistente e motivata, una rivoluzione epocale nel mondo islamico arabo-africano, con potenziali ramificazioni altamente imprevedibili.

Nulla di stupefacente, peraltro, per coloro che avessero avuto la pazienza di studiarsi gli effetti devastanti su società e politica dei due precedenti Bear Markets generazionali, 1929-1942 e 1965-1982: siamo nella fase delle grandi rivoluzioni sociali, speriamo vivamente di evitarci o di avere già esaurito la fase delle guerre di massa. A fronte di questo e di una impennata dei prezzi del petrolio (che era stata preceduta da una correzione: il vero scandalo se proprio volete vedere è il prezzo della benzina in Euro, tornato sui livelli del 2008 mentre, sempre in Euro, il petrolio costa molto meno), le borse correggicchiano appena.

Quelle piu’ volatili tornano short su base weekly, quelle piu’ solide (USA e Dax) nemmeno. Impossibile chiamare “correzione” un movimento che non fa tornare almeno al ribasso su base settimanale, e preferibilmente anche in posizione neutra mensile, la maggior parte degli indici. Ora, colgo la ghiotta occasione per spiegare un uso appropriato dei livelli che pubblico ogni settimana. Nella tabella in fondo a questo post, vedrete sia quelli weekly (per la settimana in corso) che quelli monthly (per il mese di Marzo). Apriteli. Cercate l’indice S&P500 su tutte e due le tabelle. Vedrete che su base settimanale è NEUTRALE con SHORT a 1289, mentre su base mensile è RIALZO con STOP 1289. Lo stesso numero, individuato dall’agoritmo su due archi temporali diversi! Inoltre, se vedete i grafici qui sotto (Nasdaq, Giappone, CRB Index) potete notare interessanti GIUNTURE DI ACQUISTO/ACCELERAZIONE in un trend ancora chiaramente rialzista.

 

Nasdaq

CRB Index

In opposizione, i mercati molto pesati sui temi forti delle ultimissime settimane – assicurativi, utilities, banche – sono su un top ciclico di momentum, come l’Italia (vedi sotto):

 

FTSE MIB

Inoltre, dato importante, i mercati emergenti sono nella situazione di ipervenduto relativo, rispetto a USA e Europa, piu’ elevato degli ultimi anni, il secondo del decennio dopo il 2008. Cosa si puo’ evincere da questa serie di dati? Che si è rovesciato il mondo e che le nostre banche producono piu’ ricchezza delle economie emergenti? No. Questa è chiaramente una distonia, uno scostamento dalla standard deviation della strada a senso unico della sovraperformance degli emergenti sul vecchio mondo di cui approfittare.

Primo consiglio: ricominciate a pesare gli emergenti nei vostri portafogli equity. Senza fretta: ma fatelo.

Secondo consiglio: guardate bene il livello di cui parlavo prima, il 1289 dello S&P. E’ lo SPARTIACQUE TRA UN MOVIMENTO DI BREVE E UNA VERA CORREZIONE. Fino a che non verrà rotto, è di gran lunga piu’ probabile che i mercati, ormai assuefatti come drogati a dosi sempre piu’ massiccie di notizie eclatanti, digeriscano come struzzi gli eventi mediorientali salvo poi magari ritrovarseli sullo stomaco tra qualche mese, come ben scrive Fugnoli: L’occhio del serpente (pdf). Quindi il rally potrebbe ancora continuare un po’, trainato dai mercati che hanno il connubio vincente di forza superiore e giuntura di acquisto di breve sul mio oscillatore: quelli che ho indicato sopra. Oltre per ora non mi spingo sul tema: resto convinto che tra poco (fine marzo? aprile? forse maggio?), certamente entro la prima metà, arriverà una vera correzione, non questa cosina qui delle ultime sedute. Resto anche convinto che fino ad allora i cali siano da comperare e che anche quella prima grossa correzione, a maggior ragione, sarà opportunità piu’ che rischio.

Dove invece vedo un rischio notevole è sui bonds, specie sui corporate che al momento sono i piu’ gettonati ma che i miei modelli di asset allocation cominciano a rigettare come troppo rischiosi (l’opposto dei mercati emergenti sugli azionari, per intenderci) e troppo lontani dai livelli storici di rendimento di equilibrio. Vedo rendimenti ancora troppo poco interessanti e il potenziale per un movimento al ribasso prolungato, specie se i bonds USA (molto piu’ vulnerabili di quelli europei in termini di prezzo = rialzo dei tassi) romperanno al ribasso i livelli chiave ormai vicinissimi. Per ora, come continuo a dire da mesi e mesi, le uniche aree con valore sono high yield e convertibili.

 

EUR/USD

Ultima notula per il USD, in situazione tecnica interessante dopo il falso segnale di inizio gennaio. I nuovi minimi contro CHF sono segnale deleterio: fossero accompagnati al superamento al rialzo di 1.3860 EUR/USD  e al ribasso sotto 80.90 USD/JPY, indicherebbero strada spianata a una forte svalutazione del USD nel primo semestre. Supporto chiave a 1.34. Oro vicino ai massimi storici (1431): una chiusura settimanale e mensile sopra 1450 potrebbe indicare la capitolazione degli shorts e dei venditori allo scoperto di call (l’unica strategia con perdita teorica illimitata…) e l’avvio della vera “Gold Rush” finale. 1345-24 è ormai supporto e pivot point strategico. Affaire à suivre…

 

Francesco Caruso

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